Gli abusi sessuali sarebbero avvenuti nel circondario della zona di Tivoli, in provincia di Roma, e in altre località italiane. Un ex insegnante di religione di 46 anni, con incarichi di rilievo affidatigli dalla diocesi, è stato arrestato dai carabinieri dopo una lunga indagine cominciata diversi anni fa. La misura cautelare è stata emessa dalla locale procura della Repubblica. L’uomo è accusato del reato di violenza sessuale ai danni di quattro ragazzi di età compresa, all'epoca dei fatti, tra i dieci e i quindici anni.
Le violenze
Abusi, secondo quanto scritto in una nota dal procuratore di Tivoli Francesco Menditto, che sarebbero andati avanti per parecchio tempo. L’indagato avrebbe agito in maniera astuta conquistandosi la fiducia e l’amicizia dei minorenni e delle loro famiglie.
Gli abusi durante le gite scolastiche
Quando ha avuto campo libero si sarebbe macchiato del pesante reato di violenza sessuale. Le molestie non si sarebbero consumate solo a Tivoli, ma soprattutto durante le gite scolastiche organizzate dalla scuola in giro per l’Italia e nel corso dei ritrovi delle associazioni educative anche di carattere religioso, delle quali faceva parte. Recentemente l'uomo, che a giugno 2021 si era dimesso dall'insegnamento della religione cattolica svolto in un istituto scolastico di Tivoli di cui era anche vice preside, e dalle altre cariche in istituti della diocesi, lavorava ancora in una struttura per minori di Roma. Qui si sarebbe verificato il quarto episodio di abuso su minori, sul quale la procura sta ancora indagando. Dieci giorni fa, con la misura cautelare dell'arresto ai domiciliari e con l'utilizzo del braccialetto elettronico è stato sospeso anche da quell'incarico.
La posizione della procura di Tivoli
La necessità di diffondere la notizia, secondo la procura di Tivoli, è emersa perché, in questo modo, c’è la possibilità di raccogliere eventuali segnalazioni in ordine a fatti analoghi o in contesti simili, in considerazione della reiterazione delle violenze in diversi luoghi e ai danni di più minorenni e del fatto che dalle indagini è emerso che le vittime o i loro genitori si erano confidate o avevano segnalato diverse condotte senza che queste emergessero, anche per un clima di sostanziale diffidenza nei confronti delle vittime.
"Era un uomo impossibile da odiare - scrive il gip nell'ordinanza cautelare - un secondo padre, una persona conosciuta e ben voluta da tutti, capace di comprare il silenzio delle vittime con regali costosi, ma anche con l'ascolto, con la comprensione, con parole adatte a consolare dalle angosce dell'adolescenza".
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