Le scritte, gli scontri, il coltello: chi sono i 6 antagonisti denunciati al corteo pro Pal

Il Questore di Milano ha disposto per tutti i responsabili il divieto di accesso alle aree urbane (Dacur)

Le scritte, gli scontri, il coltello: chi sono i 6 antagonisti denunciati al corteo pro Pal
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Sono in tutto sei le persone denunciate dalle forze dell'ordine in seguito ai disordini di cui si sono rese protagoniste nel corso della manifestazione in favore della Palestina che si è svolta a Milano nella giornata di ieri, sabato 12 aprile.

Stando a quanto riferito dalle autorità si tratta di cinque uomini e di una donna di nazionalità italiana di età compresa tra i 19 e i 30 anni: per tutti i pro Pal fermati è stata formulata l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale. Uno di loro è stato accusato anche di danneggiamento, e un altro denunciato per il possesso di un coltello a serramanico. La procura della Repubblica di Milano resta comunque ancora in attesa dell'informativa della Digos, tuttora al lavoro per completare gli accertamenti necessari ad attribuire eventuali responsibilità per quanto concerne i danneggiamenti e le scritte esposte durante lo svolgimento dell'intera manifestazione. Manifestazione durante la quale, per l'appunto, una frangia di partecipanti ha danneggiato delle vetrine e lasciato scritte sulle sedi di esercizi commerciali e istituti bancari.

Nei riguardi di tutti e sei i pro Pal fermati dalla polizia il Questore di Milano Bruno Megale ha disposto il divieto di accesso alle aree urbane (Dacur): oltre ciò, tre del gruppo sono stati colpiti dal provvedimento di foglio di via dal capoluogo meneghino e a uno di loro, con alle spalle già dei precedenti di polizia, è stato notificato un avviso orale.

Come detto, gli inquirenti stanno svolgendo ulteriori indagini per risalire all'identità dei responsabili degli atti vandalici e delle scritte apposte su banche e supermercati, compresa quella che ha destato più scalpore nei confronti del presidente del Consiglio Meloni ("Spara a Giorgia"). Nel corso della marcia, un gruppo composto da una quarantina di persone col volto coperto da passamontagna neri che avanzava dietro lo striscione degli antagonisti aveva danneggiato il bancomat del Banco Desio oltre che le vetrine del supermercato Carrefour di via Alserio. Inutile per gli organizzatori della manifestazione tentare di allontanare i violenti, per cui a un certo punto lo scontro è stato inevitabile.

La tensione è salita soprattutto dopo il fermo di una

manifestante, in seguito al quale si sono stati dei tafferugli con tanto di lancio di bottiglie contro gli agenti in tenuta antisommossa: l'intervento determinante a disperdere i facinorosi è avvenuto in piazzale Baiamonti.

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