"Latitante". Così lo status su Facebook lo ha portato in manette

Nonostante fosse un fuggitivo si vantava sui social di essere scappato dalle forze dell'ordine. Arrestato a Olbia dopo alcune settimane di latitanza

"Latitante". Così lo status su Facebook lo ha portato in manette
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Sono un latitante, hahaha”. Queste le parole scritte su Facebook da un giovane pregiudicato di Ozieri, in Sardegna a cui piaceva farsi chiamare sui social Toto’ Riina. Ed effettivamente, il ragazzo è scappato per qualche settimana a seguito di una condanna penale di quattro anni e nove mesi. Nonostante il 24enne si fosse reso irreperibile, continuava ad utilizzare ininterrottamente i social network, vantandosi di essere riuscito ad evitare le fredde sbarre della galera. I carabinieri dopo la sua rocambolesca fuga hanno iniziato a pedinarlo sul web, dove quotidianamente forniva agli investigatori importanti informazioni sulla sua latitanza. Dopo non molto è stato catturato ad Olbia, ultimo luogo della sua fuga dalla giustizia.

Un volto noto della criminalità

Nonostante la giovane età G.F. era già noto alle forze dell’ordine per diversi crimini che gli erano costati - a soli 17 anni - il carcere minorile. Nel 2016 aveva picchiato barbaramente un compagno di cella con l’aiuto di altri detenuti. Aveva tentato inoltre di scappare dal penitenziario minorile. Proprio in quell’occasione diede fuoco ad alcuni mobili all’interno della struttura carceraria per distrarre le guardie di turno. Soltanto qualche settimana fa la Corte d’appello di Cagliari aveva condannato definitivamente il ragazzo, ma lui invece di presentarsi in carcere ha fatto perdere traccia di sé.

Si spostava continuamente

Non si era nascosto ad Ozieri, come molti avevano inizialmente ipotizzato, ma si spostava continuamente fra le città della Sardegna. Diverse volte è riuscito a sfuggire alla cattura per un soffio. Come molti ragazzi della sua età però G.F. non era riuscito a non utilizzare i social, in particolare Facebook. Il giovanissimo latitante entrava nel proprio profilo, scriveva messaggi privati agli amici, faceva telefonate e pubblicava post come se non avesse le forze dell'ordine alle calcagna.

Due giorni fa l'arresto

La sera del 18 maggio G.F. era uscito fuori dalla casa in cui si nascondeva per recarsi nella via Vittorio Veneto, in pieno centro di Olbia. Il giovane è stato costantemente seguito a distanza da una macchina della polizia e da una pattuglia in borghese. Il latitante 24enne passeggiava tranquillamente per le trafficate vie della città senza nessuna precauzione o arma, se non un cappuccio che gli copriva parzialmente il viso.

A un certo punto, dopo essere entrato in un negozio è stato circondato ed arrestato. Per lui si apriranno le porte del carcere di massima sicurezza di Bancali, a Sassari. Lì lo attende un lungo periodo di rigida sorveglianza e non potrà utilizzare i suoi tanto amati social network.

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