Sport, in aumento gli abusi sui minori (che poi abbandonano l'attività)

I numeri non mentono, gli episodi sono sempre di più, e i giovani atleti spesso non si sentono tutelati

Sport, in aumento gli abusi sui minori (che poi abbandonano l'attività)

Cresce la preoccupazione per l'aumento di casi di abuso su minori da parte di allenatori e preparatori denunciati alle procure. I numeri non mentono, gli episodi sono sempre di più, e i giovani atleti spesso non si sentono tutelati.

Si è parlato di questo nella Sala Alessi di Palazzo Marino (sede dell'amministrazione comunale di Milano), durante l'evento "Insieme contro gli abusi nello sport", promosso dall’associazione "ChangeTheGame", patrocinata dal Comune.

Il rapporto allievo-allenatore

Il rapporto allievo-allenatore è uno dei più delicati in assoluto. Nel momento della disciplina, l'allenatore diventa una figura cruciale per il ragazzo, o la ragazza, assumendo il ruolo di guida, mentore, se non quasi di genitore. Ciò dà all'adulto un incredibile potere sul minore, ecco il perché della necessità di mantenere sempre vigile l'attenzione.

All'evento di "ChangeTheGame" hanno partecipato molti enti sportivi presenti sul territorio milanese. Dirigenti di società, allenatori, tecnici e i ragazzi con le loro famiglie hanno partecipato al dibattito.

Si è discusso dell'importanza dello sport nella vita dei giovani. Lo sport aiuta i minori a darsi delle regole, a interagire, a prendere sicurezza. Lo sport favorisce lo sviluppo fisico e mentale, ma costituisce, allo stesso tempo, una situazione di rischio. Purtroppo molti casi di abuso su minori vengono registrati proprio nel momento dello sport, ecco perché è importante parlarne. "Credo sia doveroso nei confronti di tutte le ragazze e i ragazzi che hanno subito qualsiasi forma di maltrattamento o abuso nell'ambito delle loro esperienze sportive", ha affermato l'assessore comunale allo Sport Martina Riva, come riportato da Il Giorno. "Vogliamo sappiano che non sono loro ad aver sbagliato, che non devono avere paura del giudizio del mondo adulto rispetto alle violenze subite, che le loro storie possono essere di aiuto a tanti coetanei e a tutto il mondo dello sport", ha aggiunto.

Un protocollo fra giustizia ordinaria e sportiva

A prendere la parola anche il giudice di Milano Paola Pendino, che ha spiegato come negli ultimi anni si sia registrato un aumento di denunce di abusi, in particolare di natura sessuale, nell'ambito sportivo. "Oggi per fortuna per garantire il dialogo e la collaborazione tra giustizia ordinaria e sportiva è stato sottoscritto un protocollo che prevede lo scambio informativo tra le due istituzioni in modo da snellire i processi e velocizzare l'applicazione dei provvedimenti", ha dichiarato il magistrato.

I ragazzi lasciano lo sport

Spesso, a causa degli abusi subiti, i giovani decidono di lasciare lo sport, si parla del 99% delle vittime. Sono ragazzi e ragazze che rinunciano a un sogno, ai loro obiettivi, ormai devastati dalla terribile esperienza vissuta.

L'associazione "ChangeTheGame" ha deciso di intervenire stilando un decalogo che stabilisce delle linee guida per i minori e gli allenatori a tutela dei primi. "Credo che sia fondamentale inasprire le pene per gli illeciti contro i minori ad almeno dieci stagioni sportive e allo stesso tempo vietare il ricorso al patteggiamento senza colpevolezza per i casi di abusi e violenze", è la proposta di Alessandra Marzari, presidente del Consorzio Vero Volley.

Fondamentale che i giovani abbiano fiducia nelle istituzioni.

I minori devono sapere che troveranno sempre qualcuno disposto ad ascoltarli, senza giudicarli, qualora decidano di denunciare un abuso subito. Purtroppo, ha spiegato il giudice Pendino, in Italia si parla ancora troppo poco di questo.

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