"La battaglia non è finita". Milano ricorda le vittime delle mafie

La XXVIII Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo si è tenuta a Milano, dove 70mila persone hanno raggiunto piazza del Duomo per la lettura dei nomi delle 1.069 vittime innocenti

"La battaglia non è finita". Milano ricorda le vittime delle mafie

Si è tenuto a Milano il corteo nazionale per la XXVIII Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Un evento organizzato, come tutti gli anni, da Libera e Avviso Pubblico. Le persone che sono scese in strada per dare la loro testimonianza contro le mafie e la criminalità sono state circa 70mila. Il corteo ha poi raggiunto piazza del Duomo, dove è stata data la lettura dei nomi delle 1.069 vittime innocenti. Numerose le personalità politiche arrivate: tra le altre, il segretario della Cgil Landini e l'ex presidente del Senato Grasso, oltre a un gruppo di sindaci, accolti dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala. Ha raggiunto il corteo anche la segretaria del Pd Schlein.

"Ci deve essere un impegno da parte di tutti"

In Duomo il presidente di Libera, don Luigi Ciotti, terrà l'intervento conclusivo. "Ricordare tutte le vittime innocenti della violenza criminale mafiosa è fondamentale e questa è una giornata che noi abbiamo fortemente voluto; ma non dobbiamo neanche dimenticarci che l'80% di questi familiari non conosce la verità o ne conosce solo una parte". "Eppure - osserva Don Ciotti - le verità passeggiano per le vie della nostra città; c'è chi ha visto, c'è chi sa. Ecco perché allora diventa necessario prendere coscienza in questo nostro Paese che la presenza criminale mafiosa che ha ucciso tante persone è un problema che non può essere dimenticato. C'è bisogno di una memoria viva. Non è un evento, non è una cerimonia, non è solo un corteo. Noi facciamo in modo che ogni anno ci sia una giornata che ci ricorda questo, ma ogni giorno ci deve essere un impegno da parte di tutti".

Sala: "Cadere nell'indifferenza è un attimo"

"Quella contro la mafia non è una battaglia finita. Milano è ancora al centro di tanti interessi economici, e ciò è un bene ma questo attirerà anche tanti male intenzionati". Così invece il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. "Quindi gli anticorpi che ci siamo fatti in questi anni - ha aggiunto - attraverso errori ed incertezze del nostro percorso adesso ci aiuteranno". Il sindaco ricorda che quest'anno è anche il trentesimo anniversario della strage di via Palestro e il decimo anniversario delle esequie di Lea Garofalo, "per noi importantissime". "Quindi - ha aggiunto - abbiamo tante ragioni per essere in tanti in piazza adesso. Don Ciotti, Libera ma soprattutto queste persone hanno fatto un lavoro fondamentale perché cadere nell'indifferenza è un attimo.

Loro negli anni hanno tenuto viva non solo la memoria ma anche la lotta contro la mafia". "Tornare a Milano dopo 13 anni è assolutamente importante - ha concluso - e i giovani ci sono sempre, questo è importante".

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