Termovalorizzatore, chi è che rema contro

Wwf e Legambiente fanno ricorso al Tar contro l'impianto nella frazione di Santa Palomba: domani avverrà l'apertura delle buste per la sua progettazione e costruzione

Termovalorizzatore, chi è che rema contro

Ormai ci siamo: la vera gara sul termovalorizzatore di Roma comincia adesso. Oggi, mercoledì 1° marzo, sono scaduti infatti i termini per la partecipazione alla gara che il Comune ha bandito per raccogliere proposte di "project financing" destinate alla costruzione dell'impianto che, una volta a pieno regime, tratterà 600mila tonnellate all'anno di scarti indifferenziati. Domani il dipartimento capitolino Ciclo dei Rifiuti dovrà procedere all'apertura delle buste e solo in quella circostanza si saprà quali società hanno presentato un'offerta per l'investimento fortemente voluto dal sindaco, Roberto Gualtieri. Il primo cittadino ha infatti inserito il termovalorizzatore nel "suo" Piano rifiuti.

Nel frattempo le associazioni ambientaliste stanno preparando le barricate. Succede, infatti, che Legambiente e Wwf Italia abbiano annunciato di avere depositato un ricorso al Tar contro le ordinanze di approvazione del Piano rifiuti predisposte da Gualtieri nella veste di commissario straordinario per il Giubileo. Incarico con il quale governo ha dato mano libera al sindaco del Pd nella gestione dei rifiuti della Città eterna. Le due associazioni ambientaliste, sempre tramite lo stesso ricorso, hanno chiesto inoltre la sospensione cautelare della efficacia dei provvedimenti impugnati: ne contestano la legittimità costituzionale.

I motivi del ricorso

Legambiente e Wwf spiegano i motivi per cui hanno deciso di intraprendere questa iniziativa giudiziaria, specialmente "di fronte all'intenzione di stravolgere le impostazioni del Piano regionale dei rifiuti, puntando su inverosimili effetti 'salvifici' di un costoso impianto che finirebbe, invece, per paralizzare il miglioramento della raccolta differenziata, in palese violazione con gli obiettivi ambientali fissati a livello europeo".

Definiscono "inaccettabile" la costruzione del termovalorizzatore grazie al commissariamento: "Sia perché è impossibile che l’impianto sia pronto per il 2025 (il Comune ne prevede che l'operatività nel 2026, ndr) sia perché si è voluta cancellare qualsiasi fase di confronto e partecipazione". Dal punto di vista tecnico, le motivazioni del ricorso si fondano sulla presunta "incompetenza" del commissario straordinario nel derogare o modificare le norme relative alla procedura di Valutazione Ambientale Strategica.

Questo perché le associazioni sottolineano come il sindaco-commissario abbia individuato nella Città Metropolitana (ente al cui vertice c'è proprio Gualtieri) il soggetto deputato a effettuare la valutazione sul termovalorizzatore. Questa dinamica è prevista, ma gli ambientalisti la stigmatizzano, ritenendo che non rispetti il principio secondo il quale, a chiedere un'autorizzazione e a concederla, devono essere soggetti diversi.

La strada del termovalorizzatore si fa quindi ancora più in

salita. Con quello di Wwf e Legambiente, infatti, i ricorsi al Tar contro l'impianto salgono a cinque: tre presentati da cittadini e un altro dai Comuni di Ardea e Albano Laziale, i cui territori confinano con Santa Palomba.

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