I punti chiave
Avrebbe firmato il visto sulla fronte della giovane collega, esercitando quello che i sindacati definiscono "atto di prevaricazione" nei confronti di un "soggetto debole". Per questo motivo un ufficiale dei carabinieri, in servizio presso una compagnia del Modenese, è stato "invitato" - scrive il Corriere della Sera - a consegnare la pistola e il tesserino fino a quando l'episodio non sarà chiarito.
La versione della carabiniera
Prima di ricostruire l'accaduto, bisogna fare una precisione. La carabiniera, 21 anni, è in ferma volontaria. Ciò significa che non sa ancora se, in futuro, potrà restare stabilmente nell'Arma. Sta di fatto che un giorno, al rientro in caserma, il suo superiore deve prendere atto del servizio appena svolto. Invece di firmare il visto sul modulo apposito, come da prassi, le scrive sulla fronte con una biro: "Visto. Il comandante". Ritenendo di essere stata umiliata, la giovane carabiniera decide di farsi scattare una foto dalla collega e segnalare l'episodio al suo diretto superiore, un maresciallo. Questi, a sua volta, informa la linea gerarchia, fino al comando provinciale di Modena. Da qui il provvedimento nei confronti dell'ufficiale con la sospensione dal servizio per due settimane.
La difesa dell'ufficiale
L'episodio, che risale al 14 maggio scorso, resta ancora da chiarire. L'Arma ha aperto un'indagine interna per accertare i fatti. Una seconda inchiesta, posto che vi siano gli estremi per procedere, potrebbe essere avviata dalla procura di Modena. Intanto l'ufficiale, 33 anni, si è affidato a un legale. "Nelle sedi opportune - spiega in una nota inviata al Corriere l’avvocato Luca Camaggi - ci sarà modo di offrire una ricostruzione veritiera dell’episodio, da non potersi certo ricondurre a gesti ridicolizzanti o offensivi della collega del comandante". Per dovere di cronaca, occorre precisare che al momento la carabiniera non ha sporto denuncia.
I sindacati
Sulla vicenda sono intevenuti i sindacati di categoria. "Una cosa inaudita e senza precedenti, che provoca un discredito irreparabile per l’Arma dei carabinieri", dichiara Antonio Loparco, segretario provinciale di Unarma. "Il presunto gesto di prevaricazione - continua - è inaccettabile perché contraddice gli standard di comportamento, professionale e umano, che ci aspettiamo da tutti i membri dell’Arma".
"A fronte di un brutto episodio l’Arma ha dimostrato di avere i giusti anticorpi per reagire, e questi sono interpretati da due giovani colleghi", dice il segretario nazionale di Usmia carabinieri, Alfonso Montalbano evidenziando anche gli aspetti positivi della vicenda. Poi conclude: "La vera storia è il loro coraggio: anche davanti a un alto ufficiale non hanno esitato. Questo è quello che ci insegnano quotidianamente nell’Arma".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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