Ultima Generazione, tensione al tribunale di Milano: cos'è successo

Stamani l'udienza preliminare per gli attivisti che hanno imbrattato di vernice il monumento LOVE di Maurizio Cattelan. Scontro tra gli attivisti e alcuni membri della Lega Giovani

Ultima Generazione, tensione al tribunale di Milano: cos'è successo
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Mattinata di tensione oggi a Milano, dove gli attivisti di Ultima Generazione si sono presentati per manifestare in favore dei compagni finiti in tribunale per l'imbrattamento dell'opera LOVE di Maurizio Cattelan. Il fatto risale a pochi giorni fa: un gruppo di eco-vandali ha gettato della vernice gialla sulla scultura, conosciuta come "Il Dito" e raffigurante un dito medio alzato, presente in piazza Affari, a poca distanza dal palazzo della Borsa di Milano.

Il rinvio a giudizio

Nel corso della mattinata odierna, mercoledì 17 gennaio, si è tenuta l'udienza preliminare nei confronti degli attivisti coinvolti. I soggetti, ritenuti responsabili dell'atto vandalico del 15 gennaio, sono stati rinviati a giudizio e il processo è fissato per il prossimo 18 marzo. Il Comune di Milano sarà parte civile.

Ultima Generazione ha organizzato un sit-in in favore dei compagni, che si è tenuto proprio di fronte al palazzo di giustizia. I militanti si sono dati appuntamento per le 11.30 e hanno esposto degli striscioni, che recavano le scritte: "Fondo riparazione", "Sala più LOVE a Milano", "Love Yellow" e "L'unica offesa veramente è la Terra".

Lo scontro con la Lega

A raggiungere l'area dinanzi al tribunale di Milano anche alcuni membri della Lega Giovani. "Andate a lavorare" e "Anche respirare inquina, pensaci" sono solo alcuni dei cartelli esposti dai militanti, che hanno voluto condannare l'operato degli attivisti di Ultima Generazione.

Fra i due gruppi si sono generate delle tensioni, tanto che gli agenti della Questura sono intervenuti per separare le due fazioni. In breve è stata fortunatamente ristabilita la calma.

Le parole di Cattelan

L'artista Maurizio Cattelan, direttamente coinvolto nella vicenda dato che è stata imbrattata una sua opera, è intervenuto rilasciando una nota. Cattelan, interpellato dall'avvocato Gilberto Pagani, ha precisato che il monumento non è rimasto danneggiato e che dopo l'intervento di ripristino è tornato al suo stato originario. "Non mi sono sentito offeso né danneggiato. Sono infatti certo che gli autori – le cui intenzioni e i cui obiettivi sono stati ampiamente resi noti – abbiano agito senza intenti aggressivi nei confronti miei o della mia opera", ha dichiarato.

Insomma, nessuna voglia di rivalsa da parte del "padre"

dell'opera imbrattata. Del resto, subito dopo la notizia del raid nei confronti del Dito, Cattelan ha commentato, come riportato da Il Giorno: "Il giallo è un colore che ho sempre amato".

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