
I comitati dei residenti di Vicofaro denunciano da anni situazioni di degrado e di micro-criminalità che attribuiscono all'esperienza di accoglienza di don Massimo Biancalani, chiedendo al vescovo il trasferimento del "parroco dei migranti". E davanti alle telecamere di Rete4, anche uno dei migranti ospiti della struttura ha di fatto attaccato il parroco, dicendosi desideroso di lasciare la comunità di accoglienza ma di non poter farlo per l'opposizione di Biancalani. Il sacerdote è intervenuto durante la scorsa puntata della trasmissione televisiva Dritto e Rovescio, condotta da Paolo Del Debbio, nel corso della quale è stato mostrato un servizio girato a Vicofaro. Fino a poche settimane fa erano almeno un centinaio i migranti che gravitavano attorno alla parrocchia, ma a seguito dell'ultimo episodio di accoltellamento fra stranieri della struttura sono state disposte dalle istituzioni politiche e religiose una serie di misure per "decongestionare" il quartiere, tramite il trasferimento in altre strutture di accoglienza (o nei Cpr, in alcuni casi) di alcuni ospiti.
Ma i vicofaresi non sono a quanto pare gli unici a lamentarsi della situazione che perdura ormai da otto anni: anche uno dei migranti, dopo aver notato il cameraman ed il giornalista di Rete4, li ha invitati ad avvicinarsi per esprimere il proprio pensiero. Lui stesso dice di voler andare via, ma di non poterlo fare per motivi non chiariti. "Non è che non voglio andarmene, ma Biancalani ha fermato tutto. Anche io voglio andarmene, perché resto qua? Secondo voi, noi vogliamo restare qua? Tanta gente vuole andare via di qua, ma perché lui non vuole? - ha detto, rivolgendo poi un invito alla troupe – venite anche voi, noi non possiamo vivere qua. C'è tanta gente qua, è anche sporco. Perché non vuole farci andare via? Perché”. Don Biancalani ha commentato giudicando il servizio incompleto ed accusando a sua volta le istituzioni. “La chiesa è dei poveri, non è nostra. I poveri devono essere al centro della vita religiosa, nessuno deve vivere in strada - ha affermato - noi esistiamo da dieci anni, ma a Vicofaro sono passate centinaia di persone che lavorano e si sono integrate. Questo lavoro di accoglienza lo abbiamo fatto a costo zero. Erano persone in strada e le ho tolte dalla strada. Se Stato, Comuni, Regione avessero messo risorse non avreste visto qualche disfunzione”.
Nell'ormai celebre quartiere della Provincia di Pistoia potrebbero ad ogni modo esserci sviluppi a breve, anche alla luce della nuova manifestazione promossa dai residenti per chiedere sicurezza ed il rispetto degli accordi presi. Sulla questione è infine intervenuto anche Claudiu Stanasel, vice-presidente del consiglio comunale di Prato. “Un plauso alla collega Cinzia Cerdini per il grande lavoro svolto a Pistoia per ristabilire legalità e sicurezza.
Il caso Vicofaro dimostra come l’accoglienza senza regole, promossa da Don Biancalani, abbia generato solo degrado e tensioni sociali, penalizzando sia i cittadini che gli stessi immigrati - ha detto - l’integrazione non è un’opzione, ma un dovere per chi arriva in Italia: significa rispettare le leggi, contribuire alla società e costruire un futuro basato su regole chiare. Modelli fallimentari come quelli di Biancalani, Mimmo Lucano e Aboubakar Soumahoro hanno a mio avviso generato solo scandali, sfruttamento e insicurezza. Basta con questa falsa accoglienza ideologica”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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