"È arrivata la fine del mondo": le testimonianze inedite sul rapimento di Cosenza

Cosa avrebbe detto Rosa Vespa sulla sua gravidanza e com’è andato il blitz della polizia per il recupero della neonata rapita

Screen Quarto Grado
Screen Quarto Grado
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Al vaglio degli inquirenti, che indagano sul rapimento della neonata Sofia avvenuto in una clinica di Cosenza il 22 gennaio scorso, c’è un interrogativo importante: Rosa Vespa, attualmente in custodia cautelare, avrebbe programmato tutto da sola? In caso contrario, chi l’avrebbe aiutata?

È una domanda interessante, soprattutto dal momento in cui, nella serata di ieri, il marito Moses Aqua, inizialmente anche lui posto in custodia, è stato scarcerato perché il pm ha creduto alla sua estraneità. Intanto i genitori della piccola Sofia si chiedono: “Ma davvero Moses può essere dichiarato estraneo ai fatti?”.

Cosa si sa sul rapimento

Il 22 gennaio 2025, alle 17.10, le telecamere di videosorveglianza della clinica inquadrano Rosa Vespa fare il proprio ingresso. Tali immagini hanno permesso alla polizia di ritrovare Sofia e restituirla ai genitori. E ora gli inquirenti cercano di ricostruire cosa sia successo con esattezza, in particolare come nessuno abbia potuto immaginare quali fossero le intenzioni di Vespa.

La donna si sarebbe infatti fatta accompagnare in clinica l’8 gennaio, dalla sorella, simulando le doglie. Non l’avrebbe fatta entrare in clinica dicendole che era a causa delle norme anti-Covid, norme che però non ci sono da tempo negli ospedali, con l’eccezione di mascherine ed eventualmente tamponi di controllo.

Quella notte Rosa Vespa resta in albergo, dicendo alla reception di essere incinta. Torna a casa il giorno dopo, affermando che il bambino, che dice chiamarsi Anselmo, sarebbe rimasto in ospedale per i controlli legati al Covid. Durante la sua assenza chatta con il marito e gli chiede di pubblicare su Facebook un annuncio della nascita.

La chat è stata mostrata a Quarto Grado. Rosa Vespa scrive a Moses Aqua: “Amore mio non ti fanno entrare. Ma io sono tranquilla ora”. A lui e alla sorella manda foto prese da internet e prepara un falso certificato di nascita. Intanto a Moses Aqua giunge questo messaggio: “Sua moglie è partorita, tutto bene un bimbo di kg 3.250. Tra un po’ la faccio chiamare. Parto naturale nessun punto”.

La festa e la testimonianza della vicina

Come detto, si cerca di capire se qualcuno potesse aver intuito qualcosa, tanto che gli inquirenti stanno vagliando un’ipotesi di gravidanza isterica, dato che Rosa Vespa ha comunicato al magistrato di aver pensato di essere incinta l’anno scorso. Ai poliziotti, che il 23 gennaio sono entrati in casa a recuperare la bambina nel corso di una festa di benvenuto, aveva mostrato un finto foglio di dimissioni con la data di oggi 25 gennaio, spiegando di aver perso il figlio 10 giorni prima e di aver messo in atto il rapimento per colmare un vuoto.

Le immagini girate al momento dell’irruzione della polizia sembrano eloquenti. C’è una donna che grida: “Non sapevamo niente”. Moses Aqua appare non capire cosa stia accadendo: “Dove portate il mio Anselmo?”.

Pare che pochi minuti prima un conoscente avrebbe inviato un messaggio durante la festa, riconoscendo Rosa Vespa nelle immagini di videosorveglianza: lei avrebbe ammesso di essere nei nei filmati, promettendo ai presenti che avrebbe spiegato tutto. Ai poliziotti non mostra esitazioni: “Sono stata io! Mio marito non c’entra”. Lui le sussurra, dopo essere stati tratti in arresto: “Cosa hai fatto? Mi hai rovinato!”.

Una testimonianza importante viene fatta ascoltare a Quarto Grado, a parlare è un’anziana vicina che ha aiutato a organizzare la festa: “L’abbiamo aiutata a fare il corredino. Domenica abbiamo fatto più di 300 dolci, abbiamo fatto le bomboniere. Abbiamo aggiustato la carrozzina che andava a prendere il bambino che dice che aveva il Covid. Lei era tornata a casa dalla clinica e il bambino aveva il Covid, quindi glielo davano… Dentro le scale abbiamo montato i confetti, siamo andati a comprare i migliori confetti che c’erano”.

La signora però non era presente alla riunione. Invitata a entrare, ha detto di essere stanca, si è lavata e messa il pigiama. Poi il blitz delle forze dell’ordine: “Tutta una volta è venuta la fine del mondo. Mi chiamano quelli di sotto e mi fanno: ‘Vieni che su Facebook ci sta questa cosa’. Poi dopo abbiamo sentito un rumore forte”. I militari infatti avrebbero aperto da soli il portone con la forza - probabilmente per disinnescare un pericolo di fuga o altro.

La chiosa della vicina potrebbe spiegare alcuni dettagli: “L’abbiamo cresciuta, sono 40

anni - ha detto, riferendosi a Rosa Vespa - Lei è una ragazza laureata. Lui non c’entra niente. Lei ha detto che glielo avrebbe confessato la sera che era una femminuccia, perché non l’hanno nemmeno spogliata”.

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