Caso Pierina, l'intercettazione che incastra Louis: "Quanto odio”

C’è un’intercettazione, nel caso di Pierina Paganelli, che potrebbe essere importante per capire perché Louis Dassilva resti in carcere

Screen "Chi l'ha visto?"
Screen "Chi l'ha visto?"
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Louis Dassilva resta in carcere. L’unico indagato per l’omicidio di Pierina Paganelli, detenuto da luglio 2024, non può essere scarcerato: lo ha deciso a metà aprile il Riesame. Il gip Vinicio Cantarini scrive che con altissima possibilità l’uomo potrebbe essere l’assassino, con un doppio movente: avrebbe temuto che Pierina scoprisse la relazione extraconiugale che lo legava alla nuora di lei Manuela Bianchi e, al tempo stesso, a causa dei presunti maltrattamenti lamentati da Manuela.

Quest’ultima, il 4 ottobre 2023, il giorno del ritrovamento del corpo di Pierina Paganelli nel vano del garage di via del Ciclamino a Rimini e quindi il giorno dopo l’omicidio, si trovava in procura con il fratello Loris Bianchi. I due sono stati intercettati e i loro dialoghi sono stati resi noti da “Chi l’ha visto?”.

Sì, ma Louis non fa male a una mosca. Se io penso, cioè che è stata colpa mia, cioè io non vivrò più. Ma se non alimentavano tutto quest’odio…”, dice Manuela. “Purtroppo queste persone hanno dimostrato di alimentare l’odio, perché l’odio non l’abbiamo alimentato”, le risponde il fratello. Incalza Manuela: “No, infatti”. Al che Loris ribatte con una frase pronunciata anche davanti a Louis Dassilva: “Allora giustizia è stata fatta”. “No”, gli risponde la sorella. Così Loris si spiega: “Però ci deve anche qui una giustizia appunto. Chi ha fatto questa roba, se è stato Louis o no… deve pagare chiunque sia”.

Successivamente lo stesso Loris aggiunge: “A me un giornalista mi ha anche fatto due domande. Mi ha detto è stata presa a botte con qualcosa. Te l’hai vista sanguinante in quel modo?”. “Dalla bocca”, risponde Manuela. Così Loris continua a formulare ipotesi sull’omicidio: “Poi si vociferava di un sacchetto in faccia per farla soffocare. No, però è stata smentita ‘sta cosa”. “No, ma questo… non c’era bisogno di questa cosa”, aggiunge Manuela. E il fratello chiosa: “Adesso dobbiamo andare nella stessa direzione. Abbiamo tutti lo stesso scopo, far venire fuori la verità. Non sono due nemici, sono… è la giustizia”. Quindi la domanda finale di Manuela: “Ma chi? Noi chi?”.

Bisognerà attendere per capire cosa accadrà.

Di certo l’esperimento della Cam 3 ha stabilito che non è Dassilva quello inquadrato la sera del delitto, pochi minuti dopo l’aggressione a Pierina Paganelli. Questo significa che Dassilva non ha mentito su questo aspetto della vicenda. Ciò che verrà reso noto nelle prossime settimane potrebbe rendere chiaro perché per gli inquirenti l’uomo avrebbe mentito.

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