I punti chiave
Saman Abbas avrà degna sepoltura: oggi si attendono a Novellara i funerali privati - per tutelare il fratello, testimone chiave al processo per il suo omicidio. Con questa giornata si mette un punto a una vicenda che ha scosso l’opinione pubblica. Saman si era opposta al matrimonio forzato e per il suo omicidio sono stati condannati i genitori, Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, all’ergastolo, e lo zio Danish Hasnain a 14 anni di carcere.
La vita prima della denuncia
Avrebbe avuto 21 compiuti Saman Abbas se fosse in vita oggi. Era nata il 18 dicembre 2002 nel villaggio di Mandi Bahauddin in Pakistan. A 12 anni era giunta in Italia, al seguito della famiglia. Il padre era impiegato come contadino in un’azienda agricola di Novellara. Per un po’ Saman è andata a scuola, ma è stata ritirata dalla famiglia prima della fine dell’obbligo scolastico, alla licenza media.
La famiglia, stando alle indagini e al processo di primo grado, avrebbe avuto dei progetti per lei: il matrimonio combinato - diventato poi un matrimonio forzato al quale lei si è opposta - con un cugino più vecchio di 10 anni in Pakistan. Le nozze sarebbero servite per rafforzare la potenza economica della famiglia. Ma Saman voleva vivere, studiare, lavorare: voleva integrarsi, essere italiana.
I servizi sociali
È con questo spirito che Saman si è recata dai carabinieri e ha sporto denuncia con i genitori. Dopo di che è stata presa in carico dai servizi sociali italiani. Le immagini che giungono da quel periodo la vedono felice, sorridente: nella dimora protetta Saman ha potuto studiare e imparare tante cose. Ascoltava i trapper italiani e ne faceva il lip sync per i suoi video sui social, dove usava il nickname “Italian Girl”. E si è innamorata.
L’amore con Saqib
Proprio sui social network Saman ha conosciuto Saqib Ayub, di poco più grande di lei, all’epoca - tra il 2020 e il 2021 - residente nel Frusinate. Si sono incontrati di persona, si sono scambiati dei baci, che per la famiglia di lei hanno rappresentato un grave scandalo. Saman aveva perfino deciso di sposarlo Saqib - del quale è sempre stato detto che appartenesse a una “casta inferiore” - contro le presunte minacce ricevute dal giovane, contro la paura. Purtroppo la 18enne non è riuscita a coronare il suo sogno d’amore.
L’omicidio
È stato Saqib a dare l’allarme per la scomparsa di Saman, la notte successiva al 30 aprile 2021. Per circa un anno e mezzo Saqib, insieme a tutta Italia, ha sperato. Ma a novembre 2022 Danish ha condotto la polizia giudiziaria nel luogo dell’occultamento del corpo, fornendo una sua versione dei fatti: bisognerà attendere le motivazioni della sentenza per capire quale dinamica è stata accolta dalla corte d’assise di Reggio Emilia.
Saman è stata uccisa la notte stessa della sua scomparsa, seppellita nella nuda terra a poche centinaia di metri da casa. Da allora è un simbolo della lotta alla violenza sulle donne, e ora si cerca di capire come prevenire l’assassinio di “altre Saman”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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