Un funerale, una degna sepoltura, il riposo eterno. Troveranno pace le spoglie mortali di Saman Abbas, a quasi 3 anni dalla sua scomparsa, o meglio dal suo assassinio. La data è stata stabilita: il 26 marzo ci sarà una cerimonia privata a Novellara, la cittadina in cui la 18enne aveva vissuto ed è stata uccisa dopo essersi opposta al matrimonio forzato con un cugino in Pakistan. E sarà sepolta, come riporta il Corriere della Sera, nel locale cimitero, nei pressi dell’area dedicata ai bambini, e vicina a dove pure riposa Augusto Daolio, compianto cantante dei Nomadi.
La scelta del funerale in forma strettamente privata è legata al fatto che l’unico parente che conserva un’“eredità d’affetti” nei suoi confronti è il fratello, ospite in una struttura protetta, che va tutelato non solo per ragioni emotive ma anche di sicurezza: è stato infatti lui, al processo, a essere il principale accusatore della famiglia.
Inoltre in onore di Saman sarà proclamato il lutto cittadino a Novellara: gli studenti a scuola osserveranno un minuto di silenzio in ricordo e le bandiere degli edifici pubblici sventoleranno a mezz’asta. Gli aspetti organizzativi delle esequie sono però tutti da valutare: lo farà la prossima settimana il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto Maria Rita Cocciufa.
“Sempre in quella sede - spiega il sindaco di Novellara Elena Carletti in merito alla riunione del comitato - ragioneremo sulle modalità con cui, una volta concluso il funerale, permettere ai cittadini e a tutti coloro che lo desiderano di portare il loro ultimo saluto a Saman, che resterà per sempre a Novellara e nel cuore di tutti noi […] perché Saman è nostra concittadina onoraria e perché riposerà per sempre in luogo che del nostro cimitero che ci è particolarmente caro”.
Saman scomparve la notte del 30 aprile 2021. Dopo lunghe ed estenuanti ricerche, il suo corpo fu trovato, su indicazione dello zio Danish Hasnain, in una buca all’interno di un casolare abbandonato. I resti sono stati poi sottoposti a diversi esami di medicina legale, al fine di trovare prove utili in relazione al processo.
A seguito del processo di primo grado sono stati condannati all’ergastolo i genitori, il padre Shabbar Abbas, estradato appositamente per il giudizio, e la madre Nazia Shaheen latitante e in contumacia.
Condannato a 14 anni anche lo zio Danish, mentre due cugini, Ikram Ijaz e Noumanoulaq Noumanoulaq, anche loro imputati, sono stati invece assolti. Le motivazioni della sentenza dovrebbero essere rese note nei prossimi giorni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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