Lo sbarco in Arabia Saudita, poi più nulla: arrestata la hostess Ilaria De Rosa

Si cerca di capire cosa sia accaduto a Ilaria De Rosa, giovane hostess italiana che pare sia in arresto dal 4 maggio in Arabia Saudita. La Farnesina sta cercando di riportarla in patria

Lo sbarco in Arabia Saudita, poi più nulla: arrestata la hostess Ilaria De Rosa
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È giallo sulla scomparsa di Ilaria De Rosa, hostess trevigiana residente a Resana, impiegata per la compagnia aerea lituana Avion Express: la 23enne risulta scomparsa dal 4 maggio. È stata vista per l’ultima volta a Jeddah, in Arabia Saudita, una meta che aveva percorso spesso per lavoro, e dove stava soggiornando allo Spectrum Residence Sultan. Qui le telecamere di sorveglianza l’hanno inquadrata mentre si allontanava in auto con alcuni uomini, in apparenza senza costrizioni, e attualmente risulta detenuta in un carcere arabo. Non si conosce né l'identità degli uomini né il perché la hostess possa essere stata tratta in arresto. In allarme tutta Italia, dalle amiche che da settimane le scrivono dei messaggi che non hanno risposta - anche perché lo smartphone risulta spento - ai genitori che hanno denunciato la scomparsa ai carabinieri di Castelfranco Veneto, fino ad alcuni parlamentari trevigiani. La Farnesina, in attesa di conoscere i capi di accusa che hanno portato all'arresto, è in contatto con le autorità saudite alle quali ha chiesto l'autorizzazione per una visita consolare in carcere ed è in attesa di risposta. Il consolato generale italiano a Jeddah è inoltre in contatto con i familiari della giovane e con le autorità saudite per cercare di arrivare a una soluzione positiva della vicenda.

Ilaria De Rosa ha studiato allo United World College nei Paesi Bassi, parla fluentemente 4 lingue e pare sia molto brava nel suo mestiere, tra l’altro precedentemente ha lavorato in Germania con la compagnia Neos. Un suo superiore ha allertato la famiglia, non ricevendo notizie dalla hostess appunto dai primi giorni di maggio: sono stati appunto i genitori, abituati a sentirla ogni giorno, a scoprire alla fine che la figlia fosse detenuta in un carcere arabo.

Non si conoscono le accuse contro De Rosa, c’è chi ipotizza, a seguito di un controllo delle autorità arabe dopo lo sbarco all’aeroporto, una questione di droga, un reato che in Arabia prevede pene aspre e severe, ma c’è chi ritiene più probabile che si tratti di un grosso equivoco, dato che la giovane hostess conosce bene l’Arabia Saudita in generale, per via del suo mestiere, e la metropoli di Jeddah in particolare, dove ha soggiornato varie volte tra una tratta e l’altra.

Siamo in contatto con le autorità locali, per chiarire questa situazione che speriamo di risolvere nel più breve tempo possibile”, ha detto una fonte del ministero degli Esteri al Corriere della Sera.

Fanno eco i parlamentari trevigiani che stanno seguendo il caso sperando in aggiornamenti rassicuranti: “La Farnesina farà tutto il possibile per riportarla a casa”. Al lavoro anche la Procura di Roma, che si occupa degli italiani che vengono arrestati all’estero.

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