Si sono trincerati dietro a un silenzio di rispetto i consulenti dei famigliari di Liliana Resinovich, quando ieri sono stati avvicinati dalla stampa all’uscita dell’incontro con gli esperti nominati dalla procura di Trieste che hanno eseguito la seconda perizia, tra cui l’anatomopatologa Cristina Cattaneo. Eppure, a quanto pare, qualcosa è trapelato ugualmente.
“Sul corpo di Liliana Resinovich c'è stata l'azione di terzi”, riporta Il Piccolo di Trieste. La relazione sarà depositata entro il 15 dicembre, ma pare che siano stati riscontrati sul corpo e sul volto della pensionata segni e lesioni, che sarebbero stati prodotti da terze persone. Liliana detta Lilly è scomparsa il 14 dicembre 2021, venendo ritrovata cadavere tre settimane più tardi nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico giuliano, il corpo avvolto in sacchi neri, e la testa in sacchi trasparenti, tutti di plastica.
Da un po’ di tempo intanto si vocifera che sarà confermata la causa della morte riscontrata nella prima autopsia: asfissia. Diverso il discorso per la data di morte, che potrebbe essere avvenuta lo stesso giorno della scomparsa: in effetti le telecamere di videosorveglianza di Trieste avrebbero ripreso la donna fino a un certo punto, e poi più nulla. Tuttavia i parenti di Resinovich si sono sempre detti dubbiosi che la donna ripresa fosse Lilly. Ci sarebbe stato inoltre un solo avvistamento della donna in vita in data 23 dicembre, avvistamento mai confermato del tutto.
La procura di Trieste aveva chiesto l’archiviazione del caso come suicidio, ma le indagini sono state riaperte e quindi ora si continua a indagare ma per omicidio e sequestro di persona. Due ipotesi che potrebbero essere avvalorate, qualora venisse confermata l’indiscrezione relativa all’origine delle lesioni.
In altre parole, qualcuno potrebbe aver fatto del male a Liliana Resinovich, forse con l’intenzione di uccidere, forse nel corso di una colluttazione cui sarebbe seguito l’occultamento del cadavere. Si è sempre nel campo delle suggestioni com'è doveroso in questi frangenti, tuttavia i parenti hanno spesso puntato l’accento sulle lesioni che inizialmente erano state derubricate come accidentali e legate alla flora del boschetto.
Il caso di Lilly ha scosso l’opinione pubblica italiana e sono in tanti a sperare che la procura giunga a una svolta nella soluzione del caso.
Liliana era una donna molto attiva con tante passioni, dolce e riservata: qualora gli inquirenti stabilissero ancora una volta che si sia trattato di suicidio, resterebbe per moltissimi un suicidio decisamente anomalo, date le circostanze del ritrovamento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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