Impagnatiello: le origini, l'infanzia, la scuola. Il passato del killer

Alessandro Impagnatiello è cresciuto in un piccolo comune lombardo prima di arrivare a Milano, dopo il diploma in ragioneria. Ecco qual è il vissuto del 30enne. Venerdì l'autopsia di Giulia Tramontano, la 29enne uccisa al 7 mese

Impagnatiello: le origini, l'infanzia, la scuola. Il passato del killer
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Il crimine commesso, l'uccisione della compagna Giulia e del piccolo Thiago ancora dentro di lei, è così grave e inaccettabile che Alessandro Impagnatiello, detenuto nel carcere di San Vittore (Milano), si trova in un reparto isolato. Il 30enne è stato infatti sistemato in una cella per i detenuti a rischio, sita nel quinto raggio dato che si temono possibili azioni contro di lui da parte degli altri carcerati.

Ma chi è Impagnatiello? Di lui si sta parlando molto in questi giorni, si cerca di capire la personalità e il vissuto per comprendere che cosa possa aver fatto emergere il "mostro" che nella notte fra il 27 e il 28 maggio ha ucciso Giulia Tramontano, incinta del loro bambino.

L'infanzia e la scuola

Impagnatiello è cresciuto a Paderno Dugnano, un comune della città metropolitana di Milano. Il giovane ha trascorso tutta la sua infanzia nella frazione di Calderara, dove la sua famiglia abita ancora oggi. È vissuto in un normalissimo quartiere residenziale, con palazzi a quattro piani e due parchi a disposizione dei bambini.

Calderara, frazione di Paderno Dugnano, non è così distante da Milano, si tratta di circa 15 chilometri. Anche Monza risulta vicino. Si tratta, in sostanza, di una località che rende agevoli gli spostamenti. Impagnatiello lavorava a Milano, e bastava poco per raggiungere i suoi familiari. Il 30enne, in sostanza, è cresciuto in un piccolo ambiente, quasi protetto, da cui ha poi potuto facilmente spostarsi per raggiungere il capoluogo meneghino. Le persone che hanno conosciuto "l'Alessandro" di allora si interrogano su che cosa possa essere accaduto al giovane che un tempo vedevano per le strade di Calderara.

Alessandro Impagnatiello ha frequentato le scuole elementari "don Milani", per poi passare alle medie presso l'istituto Teodoro Croci. Conclusa la scuola secondaria di primo grado, il giovane è passato alle superiori, all'istituto Carlo Emilio Gadda, per diplomarsi in ragioneria. Terminata la formazione scolastica, decide di andare a vivere da solo. Prima una casa tutta sua a Dugnano, un quartiere di Paderno Dugnano, quindi il trasferimento a Senago, nell'abitazione di via Novella. Il luogo in cui è morta Giulia Tramontano.

Le origini

Nato e cresciuto in Lombardia, il suo cognome però riporta a origini meridionali. Impagnatiello, infatti, è un cognome particolarmente presente in Puglia, dove sono circa 200 famiglie a usarlo. Ciò non toglie che in territorio lombardo almeno 50 famiglie risultino chiamarsi Impagnatiello. Questo, almeno, secondo i dati elaborati dal portale online Cognomix. Si conosce poco, in ogni caso, del padre di Alessandro Impagnatiello. Quanto alla madre, Sabrina Paulis, sappiamo invece che ha origini sarde, nello specifico, cagliaritane.

Lo sconcerto a Paderno Dugnano

Sconvolte le persone che hanno conosciuto o sono cresciute con Alessandro Impagnatiello nel comune di Paderno Dugnano. "Sono stordito, incredulo, offeso e affranto", si legge nel post pubblicato su Facebook dal sindaco Ezio Casati. "Tutto ciò è successo al nostro uscio di casa. Non possiamo più tollerare soprusi, maltrattamenti ed omicidi di donne assassinate dai loro compagni, mariti, padri, fratelli. Basta!!!! Dobbiamo vigilare, non possiamo girare la testa dall'altra parte, non lo potevamo fare fino a sabato sera e ancora di più da oggi". Il primo cittadino ha concluso il suo messaggio invocando giustizia e severità.

L'autopsia venerdì

L'autopsia della 29enne si terrà venerdì mattina. Domani si svolgerà invece il sopralluogo degli inquirenti nell'appartamento di Senago in cui la coppia viveva, dove - secondo quanto ammesso dallo stesso Impagnatiello - la sera di sabato 27 maggio si è consumato l'omicidio.

I genitori di Giulia, tramite il loro legale Giovanni Cacciapuoti, hanno detto all'Ansa: "La famiglia di Giulia fin da subito ha temuto questo tragico epilogo in quanto era difficile pensare che la loro figlia in attesa di un bimbo, nonostante il naufragio della relazione sentimentale, si fosse volontariamente allontanata da casa". Il legale ha spiegato che non hanno nominato alcun consulente di parte.

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