Non fu sicuramente suicidio. Ma le indagini precedenti non riuscirono a stabilire se sia stato un incidente o un omicidio: quel che è certo è che la morte di Arianna Zardi, 25enne lavoratrice e studentessa di Teologia, è ancora avvolto nel mistero. E lo è da ben 22 anni. Il 30 settembre 2001 la donna, dalla cittadina di Casalbellotto in cui viveva, si recò con un autobus a casa del fidanzato. Non incontrandolo, cercò di tornare a casa a piedi, effettuando forse un sentiero lungo, che sicuramente passava per un ponte in località Torricella del Pizzo: qui fu ritrovata cadavere da alcuni suoi parenti il 2 ottobre successivo. Ora le indagini si concentreranno su ciò che non fu esaminato all’epoca.
Il gip di Cremona Pierpaolo Beluzzi ha infatti respinto la richiesta di archiviazione sul caso: la sorella di Arianna, Sara Zardi, è convinta che quello della congiunta sia stato un omicidio e in effetti le ipotesi a partire dai dati di fatto potrebbero portare in quella direzione. Nel giorno dell’anniversario della scomparsa, la sorella Sara ha scritto sul proprio profilo Facebook: “Oggi sono 22 anni che cerco la verità, che non ho pace e so che anche Arianna non lo è, perché ad oggi non è stata ancora raccontata la sua verità, cosa le sia successo quel maledetto 30 Settembre 2001! Una voce forte dentro di me chiede giustizia e verità per lei, ed io, ad oggi posso dire che un passo alla volta quella verità arriverà e ci racconterà come mai Arianna ha trovato la morte sotto quel ponte. Non mi interessa quanto ci vorrà ma so che succederà”.
Il corpo di Arianna Zardi fu rinvenuto in un canale di irrigazione ad alcuni metri da quello che avrebbe potuto essere il punto di una caduta accidentale: era morta dopo una lunga agonia. Sul suo corpo sono state trovate diverse fratture, dal cranio alla spalla, fino al polso e al ginocchio. Su quest’ultimo c’era un’impronta, forse l’impronta di una scarpa o lo pneumatico di un motorino. Sulla sua borsetta c’erano tracce di sangue, mentre sui pantaloni e sugli slip c’erano tracce di Dna maschile.
Zardi pare soffrisse di depressione in quel periodo, tanto che assumeva psicofarmaci, ma è stato escluso che il suo fosse un suicidio a seguito dell’esumazione della salma nel 2016: secondo la famiglia può essersi trattato solo di un incidente oppure, più probabilmente di un omicidio, ipotesi percorsa anche dalla procura nel 2015.
C’è da dire che ci fu anche un arresto, un minore che fu accusato di omicidio a scopo di rapina. Il 17enne avrebbe trafugato il portafogli di Arianna, ma fu scarcerato, e secondo quanto ha stabilito il tribunale, gli atti contro il giovanissimo “appaiono seriamente compromessi da indagini condotte inspiegabilmente dalla Procura di Cremona, che pure procedeva contro un minorenne, e in modo estremamente lacunoso sotto ogni profilo.
Lacune tali che le consistenti strane coincidenze non assurgono neppure alla dignità di indizi di colpevolezza: in otto mesi l’indagato ha avuto tutto il tempo per inquinare eventuali prove e concordare con gli amici versioni di comodo”. Sarebbero due, in realtà, i minori ad aver visto per l’ultima volta Arianna Zardi in vita: uno dei due sarebbe all’estero, ma non si sa al momento perché abbia deciso di lasciare l’Italia alcuni anni dopo la vicenda.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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