Kata, spunta un "passaggio segreto": ecco come il rapitore può averla portata via

Kataleya Alvarez, la bimba di 5 anni della quale non si hanno notizie dal 10 giugno scorso, potrebbe esser stata portata via dall'Hotel Astor da un passaggio in disuso che dall'immobile conduce a un ex-panificio. E il rapitore potrebbe aver eluso le telecamere nascondendola in una borsa o in un sacco

Kata, spunta un "passaggio segreto": ecco come il rapitore può averla portata via
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Kataleya Alvarez potrebbe esser stata portata via sfruttando un passaggio interno che parte dall'ex-Astor e sbuca in un ex-panificio, su una via di Firenze non coperta da telecamere (perlomeno in quel punto). E per non dare nell'occhio, il rapitore l'avrebbe nascosta in una borsa o in un sacco, magari dopo averla stordita. Questi gli ultimi sospetti degli inquirenti in merito alla scomparsa della bambina di 5 anni dall'edificio in cui viveva insieme alla madre e al fratello. La piccola è sparita com'è noto lo scorso 10 giugno e da allora nessuno ha più avuto sue notizie. Nelle scorse ore, le forze dell'ordine hanno passato al setaccio per la terza volta le telecamere del circuito di videosorveglianza della zona, alla ricerca di eventuali indizi per poi poter procedere allargando il campo. E qualche riscontro è in effetti arrivato, anche se gli unici dati certi di questa intricata vicenda sono quelli cristallizzati in due soli filmati. Alle 15.01 di quel pomeriggio, l'”occhio elettronico” di una ditta di via Maragliano ha ripreso Kata mentre si allontanava da un gruppo di bambini (nel quale si trovava anche il fratello di otto anni) e rientrava nell'Astor.

Alle 15.12 la telecamera di sorveglianza della gioielleria di via Boccherini l'ha invece ripresa mentre saliva le scale esterne all'Astor, mentre alle 15.13 veniva nuovamente immortalata mentre scende ancora verso il cortile. E proprio questo sarebbe ad oggi l'ultimo fotogramma nel quale si intravede Kataleya: la madre sarebbe tornata da lavoro poco più di mezz'ora dopo, per poi accorgersi dell'assenza della figlia ed iniziare le prime ricerche di sua sponte alle 16.45. Gli investigatori continuano quindi a pensare che a rapirla sia stata una persona che la bambina conosceva o che comunque viveva all'interno dell'ex-albergo occupato. Anche se continua a sfuggire il modo in cui la persona in questione sia riuscita a portarla via: secondo quanto riportato stamattina dal quotidiano Il Tirreno, il rapitore potrebbe aver trovato il modo di uscire indisturbato dallo stabile nascondendola in una borsa particolarmente capiente (la bimba è alta poco più di un metro, stando a quanto emerso).

Proprio da quella sorta di "passaggio segreto" che dall'Astor conduce alla vicina via Monteverdi, passando dai sotterranei dell'immobile e dai locali di un esercizio commerciale che ha ormai da tempo chiuso i battenti. Una possibile via di fuga (messa in risalto anche nel corso dell'approfondimento "Diario del giorno", andato in onda su Rete4) che i carabinieri avevano a quanto pare notato anche nei giorni scorsi. I primi sopralluoghi non hanno tuttavia dato gli esiti sperati: la bimba potrebbe esser stata effettivamente portata via utilizzando quel percorso (tanto più che l'uscita non è coperta da telecamere) ma non sarebbe per adesso stata trovata alcuna sua traccia.

Restano infine dubbi anche sul movente: le forze dell'ordine continuano ad ipotizzare in prima battuta che si tratti di un'azione ritorsiva nei confronti della famiglia di Kata, per alcune discussioni concretizzatesi con altri ex-occupanti. Ad oggi non è tuttavia arrivata alcuna richiesta di riscatto. E anche per questo, sullo sfondo, resta in piedi l'ipotesi che porta alla pedofilia: Kata potrebbe esser stata vittima di un pedofilo.

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