C’era un file nascosto nello smartphone di Filippo Turetta, un file emerso nella copia forense. Si tratta di un lunghissimo documento - si parla di centinaia di pagine - in cui sono annotate tutte le giornate di Giulia Cecchettin, in particolare dopo la rottura e fino a una settimana dal suo omicidio. Quarto Grado ha mostrato per la prima volta il contenuto di questo file.
Con l’emoji della casa Filippo compila le proprie attività e i pensieri, come: “Mi ha lasciato così senza motivo, senza neanche provarci”. Invece l’orsetto indica le attività di Giulia, talvolta annotate in prima persona, come fosse lei stessa a scrivere: “Ho preparato la carne per le polpette, ho fatto workout, mi sono docciata, ho iniziato a leggere 'Normal People'”. L’impressione è che Turetta sapesse tutto in tempo reale, eppure ha sempre rigettato l’ipotesi, da parte sua, di un pedinamento della ex, e nelle chat tra i due non ci sarebbe traccia di queste informazioni.
Sullo smartphone di Turetta sono presenti quindi indicazioni relative alle docce di Giulia Cecchettin, le misure del suo corpo (tra cui quella del polso e quella del collo), una lista con i nomignoli, le persone che saluta, le sue merende.
Intanto la sorella Elena Cecchettin avrebbe riferito agli inquirenti che Turetta avrebbe impedito a Giulia di uscire con gli amici e di essere stato geloso perfino della loro madre durante la malattia a causa della quale la donna è scomparsa tragicamente. Di gelosia hanno parlato anche gli amici di Filippo, che hanno riferito a propria volta di come il 22enne fosse geloso che Giulia si stesse per laureare prima di lui.
E sempre dallo smartphone emerge come Turetta, il giorno prima dell’omicidio avvenuto l’11 novembre 2023, abbia accompagnato l’ex in giro per organizzare la festa di laurea: eppure da qualche giorno avrebbe già compilato la lista in cui figura materiale per immobilizzare e far male a una persona.
Nei giorni precedenti al delitto inoltre Turetta avrebbe tempestato Giulia di messaggi, alcuni contenenti forti appelli emotivi, come: “Ti scongiuro, ti scongiuro, ne ho bisogno. Se mi vuoi bene senti il mio bisogno disperato di aiuto, ok? Come un povero che chiede da mangiare. No lo aiuteresti se gli vuoi bene? Non gli daresti una mano”. Questo messaggio è del 7 novembre, poche ore dopo avrebbe compilato la lista dell’orrore. Solo l’8 novembre Turetta avrebbe inviato 234 messaggi a Giulia, tanto che il giorno successivo lei gli avrebbe promesso che, se avesse continuato, lo avrebbe bloccato.
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Uno scenario in forte contraddizione insomma con quello che Turetta ha detto in
occasione del suo primissimo interrogatorio, dopo la traduzione a Verona dalla Germania a 6 giorni dall’omicidio: “Abbiamo avuto per due anni un bellissimo rapporto. Eravamo sempre insieme”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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