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Era in acqua da circa 30 giorni il cadavere trovato nel fiume Lambro, a Milano, nella mattinata di domenica 26 novembre. Stando a quanto apprende l'Ansa da fonti qualificate si tratta di un uomo, ma al momento l'identità resta sconosciuta. Sul posto sono giunti gli esperti della Scientifica e il medico legale per una prima ispezione cadaverica. Le indagini sono affidate alla Polizia di Stato.
Il ritrovamento del cadavere
Il cadavere è affiorato dalle acque del Lambro, all'altezza di via Rombon. A dare l'allarme alle forze dell'ordine, attorno alle ore 11 di questa mattina, sarebbe stato un passante. Sul luogo del ritrovamento sono intervenuti i sommozzatori dei vigili del fuoco che, con non poche difficoltà, hanno recuperato la salma. Il corpo era nudo e in avanzato stato di decomposizione. Circostanza che sta complicando l'identificazione dell'uomo da parte degli investigatori. Così come sono ancora sconosciute le cause del decesso.
Nessun segno di violenza
Sul cadavere non sono presenti segni di violenza. Dunque serviranno altri esami per risalire all'identità e alle cause della morte che, a giudicare dalle condizioni del corpo, potrebbe risalire ad almeno 30 giorni fa.
L'avanzato stato di decomposizione non ha permesso neanche di stabilire un'età di massima e l'etnia. La Scientifica è al lavoro per rilevare un'impronta digitale utile alla comparazione con la banca dati. Nelle prossime ore sarà eseguita anche l'autopsia.
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