"Non fare il cicciobello", "Fate cose sporche". Le chat della prof arrestata per violenza sessuale

I messaggi della prof agli alunni molestati: "Facciamo questo gruppo, così facciamo le cose sporche". La versione dei ragazzi: "Avevamo paura"

La Scuola di Castellammare di Stabia teatro degli abusi
La Scuola di Castellammare di Stabia teatro degli abusi
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È un racconto dell'orrore quello che emerge dalle carte dell'inchiesta relativa alle molestie che si sarebbero consumate in una scuola media di Castellamare di Stabia, in provincia di Napoli. L'insegnante accusata di maltrattamenti e violenza sessuale nei confronti di 7 alunni, una 37enne residente a Meta di Sorrento, è stata arrestata ieri mattina e condotta presso il carcere di Benevento. Secondo il gip del tribunale di Torre Annunziata, che ha disposto la misura cautelare, la donna sarebbe schiava dei suoi impulsi sessuali. Circostanza che sarebbe avvalorata dal contenuto di una chat su Instagram intercorsa tra l'indagata e gli studenti.

Il racconto degli alunni

La svolta nelle indagini è arrivata quando quei ragazzi, tutti di età compresa tra i 12 e 13 anni, hanno deciso di raccontare ai rispettivi genitori cosa accadeva nell'aula di informatica, soprannominata "la saletta", durante gli incontri con la prof di sostegno. Come anticipa il Corriere della Sera, sembra che l'insegnante fosse particolarmente interessata a uno degli alunni del gruppo. "Voleva stare con lui e fare cose con lui", ha riferito la cugina dello studente coinvolto. E proprio con lui la donna avrebbe tentato di avere anche un rapporto sessuale. "Mi sentivo immobilizzato, non sapevo cosa fare", ha spiegato il ragazzino. Poi è riuscito a reagire: "L'ho fatta allontanare perché non volevo". In un'altra occasione avrebbe sollecitato i due cugini ad assumere atteggiamenti intimi: "Voi potete fare le cose sporche, siete cugini".

La chat su Instagram

Le "cose sporche" erano anche l'argomento attorno a cui ruotava una chat di Instagram avviata dalla prof: "Facciamo questo gruppo, così facciamo le cose porno", scrive l'insegnante quando mette online il gruppo "la saletta". I sette studenti coinvolti, che non gradivano affatto l'iniziativa, sarebbero stati minacciati di bocciatura e offesi quando provavano a defilarsi. "Gesù, vi posso dire una cosa? - si legge in uno dei messaggi inviati dall'indagata agli alunni - State accis (siete messi molto male ndr). Cioè sembrate tutti degli scemi, ho degli alunni stupidi".

Il messaggio all'alunno: "Non fare il cicciobello"

Sempre nella stessa chat la prof si rivolge direttamente allo studente che ha respinto le avances: "Possibilmente non fare il cicciobello, padre Pio. Fai la persona seria, che quest'anno mi sembri un addurmuto (addormentato ndr), non lo so che cosa ti è successo. L'anno scorso eri bello sveglio e quest'anno mi sembri un addormentato con il biberon". Il ragazzino, spaventato dalle minacce dell'insegnante, è rimasto a lungo in silenzio.

Finché sua cugina non l'ha convinto a raccontare in famiglia del tentato stupro: "Ti prego, fallo per me. Dillo alla tua mamma, non avere vergogna. Diglielo che ti ha toccato". E alla fine, lui si è fatto coraggio.

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