Il "film dell'orrore" girato da Filippo Turetta. Nel suo telefono le ultime ore di Giulia Cecchettin

Lo smartphone di Filippo Turetta ha permesso di ricostruire cosa è accaduto prima dell'omicidio di Giulia Cecchettin e dopo, nei giorni della fuga

Screen Quarto Grado
Screen Quarto Grado
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Purtroppo non è un film, purtroppo è accaduto veramente. Ma gli inquirenti ora possono scorgere premesse e tempi consecutivi nell’omicidio di Giulia Cecchettin. Accade grazie all’analisi del contenuto dello smartphone di Filippo Turetta, che prima e dopo il delitto avrebbe compiuto dei gesti ben precisi: ci si domanda se questi gesti potrebbero valergli, nel processo che partirà nell’autunno 2024, le aggravanti della premeditazione e della crudeltà, mentre i suoi difensori pare puntino alla possibilità che sia stabilita solo la preordinazione.

Nei giorni prima dell’omicidio

Lo smartphone di Filippo traccia delle linee ben precise su quello che è stato il tenore del dialogo tra lui e Giulia nei giorni precedenti all’omicidio. I due si erano lasciati nell’estate 2023, ma Filippo avrebbe preteso la buonanotte ogni sera, oltre a chiederle conto delle persone con cui usciva, sia le amiche sia un ragazzo che Giulia aveva iniziato a conoscere. Di fronte alle insistenze di Filippo, Giulia risponde che lo avrebbe bloccato: “Se tu ti comporti come uno psicopatico, io mi comporto di conseguenza allontanandomi, allontanandomi Pippo, perché mi stai cominciando a fare paura”, è il contenuto di un messaggio mostrato a Quarto Grado.

Lui chiede spiegazioni, ma Giulia gli dà una risposta che è esemplificativa del clima in cui stava vivendo, un clima testimoniato in precedenza dai messaggi e dagli sfoghi con le amiche e la sorella Elena Cecchettin: “Pippo, mi spaventa, perché so come sei fatto, so cosa hai fatto determinate volte, so cosa hai detto determinate volte, e quindi, sinceramente dirti ora e posto di una cosa che tu, in generale non vuoi che io faccia, mi fa spavento ok? Perché so che potresti presentarti, che potresti fare… qualsiasi cosa, che se non ti presenti là sul momento, può essere anche che dopo mi vieni a cercare io queste cose non le voglio, ok. Voglio stare serena, è che ogni tanto mi fai paura”.

Giulia lamentava quindi il controllo che Filippo avrebbe cercato di esercitare. Ma il problema per lui sembra non essere la buonanotte, tanto che a un certo punto sbotta: “Come puoi pensare di iniziare a frequentare un altro tipo? Che persona ridicola sei?”.

Le foto al centro commerciale

Un’attestazione della presunta ossessione di Filippo nei confronti di Giulia trova un indizio nelle foto scattate al centro commerciale la sera dell’11 novembre 2023, ovvero la sera del delitto. Sono in tutto 52 scatti che Filippo realizza a partire dalle 17.50, quando le telecamere dello stesso centro commerciale li inquadrano. Tra essi ci sono anche tre foto differenti scattate nel tempo di 5 secondi. Raccolgono le prove degli abiti per la laurea, delle scarpe, Giulia intenta a inviare dei messaggi alla sorella, e infine al fast food. Giulia appare sfuggente e infastidita.

Dopo il fast food, com’è noto, i due avrebbero sostato in un parcheggio a Vigonovo, dove si sarebbe consumata una prima aggressione. Le immagini successive, questa volta di videosorveglianza, li immortalano ancora una volta alle 23.39 nella zona industriale di Fossò, dove si sarebbe consumata una seconda aggressione, forse per Giulia quella letale.

L’aggressione e la fuga

Alle 23.10, mentre erano a Vigonovo, Filippo avrebbe spento l’app delle mappe, per poi riattivarla per pochissimo tempo 40 minuti più tardi. Successivamente non torna online fino al 18 novembre, il giorno della sua cattura in Germania.

Ma in quella settimana lo smartphone di Filippo non è spento: lui riguarda sia le foto scattate al centro commerciale l’11 novembre, sia quelle di una giornata al mare. E ancora analizza le immagini scaricate dalle mappe prima della sera dell’aggressione: si tratta di zone impervie di montagna, come il luogo, nei pressi del lago di Barchis, in cui è stato abbandonato il corpo di Giulia.

In quei giorni Filippo scrive anche una lettera ai genitori in cui si legge: “Io non volevo, non so perché l'ho fatto, non avrei mai pensato voluto succedesse”. E ancora il 16 novembre registra un file audio choc rivolto a Giulia, uccisa e abbandonata da giorni: “Io ti amo, eri tutto per me, sei tutta la mia vita. Dove sei Giulia, dove sei? Perché? Perché? Giulia cosa ho fatto? Ho fatto tutto per te, io ero felice. Giu dove sei? Io ti amo, sei tutto quanto per me, la persona che mi voleva più bene, ho bisogno di te e Giulia. Sei tutto quanto quello che volevo, mi manchi. Amore bagigetta, polletta, patatina.

Sono belle le scarpe che abbiamo comprato, erano belle. Tu sei bellissima, tu sei la cosa più bella al mondo. Se la ragazza più bella e importante di tutto l’universo. Sei tutto per me, tutto quanto… Voglio morire, voglio morire, voglio morire”.

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