Fermato dalle forze dell'ordine un 28enne considerato l'autore della sparatoria che ha portato alla morte della donna di 81 anni raggiunta da un proiettile vagante al Villaggio Prenestino (Roma). Il giovane, tale Dante Spinelli, appartiene a una famiglia di origine sinti, ed è stato identificato dopo un attento lavoro di indagine durato meno di 24 ore.
Cosa sappiamo del fermato
Secondo quanto riferito dalle agenzie di stampa, Dante Spinelli è stato raggiunto dagli uomini della sezione omicidi della squadra mobile nel corso del pomeriggio di oggi, venerdì 24 maggio. La Direzione distrettuale antimafia ha fatto scattare nei suoi confronti un provvedimento di fermo indiziario con l'accusa di omicidio. Il 28enne, infatti, sarebbe il presunto killer che nella serata di ieri, giovedì 23 maggio, avrebbe sparato e tolto la vita all'anziana che stava viaggiando a bordo di una Smart a Ponte di Nona, nei pressi del supermercato Unico. Stamattina è giunta la notizia che la signora, trasportata d'urgenza al pronto soccorso del Policlinico Umberto I di Roma e poi trasferita al Tor Vergata, è deceduta nella notte a causa delle ferite riportate.
Stando alle ultime informazioni, Dante Spinelli appartiene a una famiglia sinti del quartiere Rancitelli di Pescara, molto presente a Roma. Il gruppo familiare risiede a Villaggio Falcone, dove occupa alcune case popolari di via Capitini.
Le indagini
Gli inquirenti si trovano ancora al lavoro per cercare di ricostruire le dinamiche dell'accaduto. A quanto pare ci sarebbero alcune telecamere di sorveglianza presenti sul posto che avrebbero consentito agli investigatori di estrapolare diverse immagini della sparatoria avvenuta lungo la strada. L'81enne stava viaggiando sulla Smart insieme a un'amica quando la vettura è stata affiancata da due auto, impegnate in un furioso inseguimento. A un certo punto sono esplosi alcuni colpi di pistola. L'anziana, dunque, sarebbe stata una vittima collaterale. Nel corso dei rilievi, gli investigatori hanno rinvenuto e sequestrato 5 bossoli calibro 380 auto.
Secondo la Dda, che sta coordinando le indagini, la signora si sarebbe trovata di fatto coinvolta in uno scontro fra bande criminali, legate a famiglia sinti, che lottano per il controllo del territorio. Il motivo della contesa sarebbe il dominio sulle piazze dello spaccio di stupefacenti.
"Stiamo per diventare peggio di Bogotà.
Se una nonna è stata uccisa da un proiettile vagante nel corso di una guerra tra bande di narcotrafficanti, significa che oramai siamo tutti a rischio. Chiedo ai cittadini una reazione e una presa di coscienza e alle Istituzioni la loro presenza", ha dichiarato a LaPresse il presidente del VI municipio Torri Nicola Franco.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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