Cronaca giudiziaria

"Percossa e denutrita". Neonata morta in culla con fratture sospette: orrore a Pavia

Nel novembre 2021 la bimba arrivò in ospedale con una crisi respiratoria. L'autopsia ha evidenziato lesioni in vari punti del corpo: "Violenze sistematiche"

"Percossa e denutrita". Neonata morta in culla con fratture sospette: orrore a Pavia

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All'inizio era sembrata una "morte in culla", per cause naturali, ma poi la Procura di Pavia ha deciso di indagare i genitori della neonata per maltrattamenti. La piccola, morta a novembre del 2021, era arrivata all'ospedale San Matteo con una grave crisi respiratoria e fortemente denutrita. L'autopsia ha poi evidenziato lesioni in alcuni punti del corpo, quasi tutte in corrispondenza delle costole e risalenti a momenti diversi. Da qui l'ipotesi che la piccina potesse essere stata vittima di "violenze sistemiche" - scrive il Corriere.it - da parte della mamma e il papà, di uno o entrambi. Il processo a carico della coppia, che ha scelto la formula del rito abbreviato, inizierà il prossimo giugno.

Il decesso della bimba

La tragedia si consumò in un appartamento alla periferia di Garlasco, a Pavia, la mattina del 18 novembre 2021. Fu la madre della neonata ad allertare i soccorsi, notando che la figlioletta era diventata cianotica e non respirava più. Nonostante l'intervento tempestivo dell'ambulanza, la piccina arrivò al pronto soccorso del San Matteo in condizioni critiche. Morì poco dopo per una grave crisi respiratoria.

L'autopsia e le lesioni sospette

I medici dell'ospedale pavese notarono subito che la piccina gravava in un forte stato di denutrizione, con un peso di gran lunga inferiore a quello che avrebbe dovuto avere. Da qui la segnalazione alla Procura di Pavia, come da prassi. A segnare una svolta nelle indagini è stato l'esito dell'autopsia sul corpicino della neonata. L'esame autoptico ha evidenziato lesioni sospette - si parla di fratture e segni di percosse - aprendo così lo scenario ipotetico dei maltrattamenti.

La famiglia

Ad onor del vero, bisogna precisare che il contesto familiare non desta particolari sospetti o preoccupazioni. Il papà della neonata, di nazionalità straniera, è impiegato nell'edilizia. Mentre la mamma, 30 anni, è una casalinga. Inoltre non risultano situazioni di degrado sociale o difficoltà economiche. La coppia ha anche un'altra figlia, la primogenita, che il Tribunale dei minorenni ha deciso di trasferire in comunità in attesa degli sviluppi giudiziari. Va detto anche che per la bimba non stati riscontrati episodi di maltrattamenti o percosse. Quanto agli altri parenti - zii, nonni e cognati - si sono costituiti parte civile. Il legale dei due genitori, l'avvocato Elena Callegari, ha deciso di non rilasciare dichiarazioni.

La scelta del rito avvebreviato, qualora le indagini non evidenziassero prove irrefutabili, potrebbe portare gli imputati all'assoluzione.

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