Poveri bimbi con le emozioni da adulti

Aurora, uccisa a 13 anni. È tutto fuori dai nostri parametri in questa vicenda che speriamo rimanga un'eccezione

Poveri bimbi con le emozioni da adulti
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Tredici anni lei, quindici lui. Non ci sono ancora certezze ma se i sospetti, anzi indizi pesanti, dovessero trovare conferma, dovremmo aprire un nuovo capitolo: i femminicidi sono arrivati come un contagio fra gli adolescenti, poco più che bambini.

A tredici anni, quando il trucco e il rossetto dovrebbero essere una novità, lei era già l'ex fidanzata di lui. Come se ci fosse già un passato di esperienze e relazioni che l'anagrafe invece mette in dubbio. È tutto fuori dai nostri parametri in questa vicenda che speriamo rimanga un'eccezione. Isolata. Non ripetibile, sempre che sia andata come pensano ogni giorno di più gli inquirenti. A quindici anni si può spingere una ragazzina giù dal terrazzo, morte crudele e insensata?

Ecco, è tutto insensato, a parte il contesto, quello si compatibile con la pre-adolescenza. Aurora era sulla sommità del palazzo in cui viveva, come è normale quando il guscio dell'infanzia si è appena rotto e la conquista del mondo è alle prime battute.

Il resto, tutto il resto ci porta verso abissi di solitudine e di disagio profondo, davanti a personalità intossicate che i radar degli educatori, dei familiari, della scuola, non avevano colto o avevano sottovalutato. O, in ogni caso, non hanno saputo tenere per mano di fronte ai primi venti impetuosi della vita.

Sentimenti ed emozioni di adulti, interpretati forse con la coscienza di bambini. Un gap profondo che trasforma la tenerezza in ferocia e l'amore in odio. Si possono aggiungere altre norme e altre pagine al codice rosso, ma qui siamo prima. Anche se gli effetti devastanti sono, potrebbero essere, ci aggrappiamo ancora al condizionale, gli stessi. Qui siamo alla base della convivenza civile: i genitori, gli adulti che accompagnano i loro figli oltre il confine dell'innocenza e i ragazzi che scorgono l'alba del loro futuro, i colori che prima erano loro sconosciuti. Ma se salta il confine, se una generazione è assente o non è più guida e l'altra va allo sbaraglio, nel buio della propria presunzione, allora dobbiamo prepararci al peggio.

Persino ad assassini con i pantaloni corti e femminicidi lontani da quelli, ugualmente terribili, cui ci hanno abituato le cronache: rapporti logorati dal tempo e dalle vicissitudini, finiti a coltellate. Qui si era ex prima ancora di essere qualcuno o qualcuna. Si, uccidere prima di aver vissuto.

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