Strangolata dal marito geloso a Savona, morta Etleva Bodi

L'uomo, che si trova in carcere con l'accusa di omicidio aggravato da futili motivi, le aveva messo le mani al collo in seguito a una banale lite. La coppia ha cinque figli, tra i 5 e gli 11 anni, affidati a uno zio

Strangolata dal marito geloso a Savona, morta Etleva Bodi
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Si è aggrappata con tutta se stessa alla vita, all’amore per i suoi figli, ma non ce l’ha fatta, Etleva Bodi, la casalinga albanese di 31 anni, che lo scorso venerdì sera, poco prima della mezzanotte, era stata strangolata dal marito Selam Bodi, 42 anni, operaio edile suo connazionale.

Il suo cuore ha smesso di battere domenica sera. La donna lascia cinque figli di età compresa tra i 5 e gli 11 anni. Secondo le prime ricostruzioni degli investigatori, quella sera l’intera famiglia decide di guardare un film alla tv, nel loro appartamento nel quartiere di Villapiana, a Savona. La serata si svolge in modo tranquillo. Dopo avere spento il televisore, la donna mette a letto i figli e va a dormire, lasciando il marito in soggiorno. Prima di addormentarsi, però, Etleva chiacchiera al telefono con qualcuno. Il coniuge, sentendola parlare, viene accecato dalla gelosia, così entra in camera da letto e la strangola, mentre i figli dormono in un'altra stanza.

Quando si accorge che la moglie non riesce a respirare, fino a perdere conoscenza, l’uomo riacquisisce la lucidità, allenta la presa e chiama i soccorsi. Nella loro abitazione arrivano i sanitari del 118, che dopo aver riscontrato le gravi condizioni della donna, cercano di salvarle la vita, tentando per più di un’ora di rianimarla e somministrandole dieci iniezioni di adrenalina. Una volta riattivate le funzioni vitali, la donna viene trasportata in codice rosso all’ospedale San Paolo di Savona, dove per 48 ore lotta tra la vita e la morte.

Quella sera, nell’abitazione della coppia arrivano anche i carabinieri e il sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Savona Giovanni Battista Ferro, che trovano l’albanese in preda alla disperazione . L’uomo, di religione musulmana, e secondo alcune indiscrezioni quasi integralista, è stato arrestato e trasferito nel carcere di Marassi, a Genova, con l’accusa di omicidio aggravato da futili motivi e dal fatto che il gesto sia stato compiuto nei confronti della coniuge.

L’omicida sembra non avere precedenti penali e non risultano denunce di maltrattamenti da parte della moglie, né segnalazioni di altro tipo di un rapporto violento, ma pare che nelle ultime settimane, come confermato da

lui stesso durante l’interrogatorio, i due litigassero spesso. I quattro bambini, che in un primo momento erano stati tenuti da una cugina, che abita nell’appartamento vicino a quello dei Bodi, sono stati affidati uno zio.

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