Chi ha ucciso Sharon Verzeni non ha ancora un volto né un nome. Il killer, uomo o donna che sia, potrebbe essersi allontanato dalla scena del crimine percorrendo strade alternative a quelle presidiate dai sistemi di videosorveglianza pubblica e privata. Ciò spiegherebbe, almeno in parte, l'assenza di eventuali tracce lungo via Castegnate a Terno d'Isola, in provincia di Bergamo, dove la sera del 30 luglio si è consumato il delitto. Nel mirino degli inquirenti c'è una sagoma in bicicletta ripresa da una telecamera della zona. Si tratta dell'assassino? Per rispondere a questa domanda servirebbe un testimone oculare ma, al momento, sembra che nessuna delle persone convocate in caserma abbia visto o sentito qualcosa.
Le tre vie di fuga del killer
Ci sono tre ipotetiche vie di fuga che l'aggressore potrebbe aver percorso dopo l'omicidio. La prima, da piazza VII Martiri, è quella del complesso condominiale non distante dalla banca, che è dotato di un ampio porticato e un grande cortile: il luogo perfetto in cui nascondersi. Da lì si arriva a una stradina isolata che conduce in un parcheggio. La seconda è quella che, attraverso un condominio di via Castagnate, sbuca su via don Rota e successivamente in un'area verde. La terza e ultima possibilità è che l'assassino possa essersi allontanato dal luogo del delitto passando da via Primo Maggio, che porta in via Casolini, una strada lunga e alberata.
"Sergio Ruocco non poteva volare"
Ai margini dei sospetti c'è il fidanzato di Sharon, Sergio Ruocco. Il 37enne, come hanno ribadito più volte gli investigatori in questi giorni, non è indagato. "Di certo non poteva volare", dicono fonti investigative al Corriere sottolineando il fatto che l'uomo non si è mai mosso dalla villetta di via Merelli 28, dove viveva con la compagna, la sera del delitto. "Lungo quel percorso - precisano ancora - ci sono anche telecamere private che non sono ben visibili dalla quella strada". C'è poi la testimonianza di una vicina di casa della coppia: "I carabinieri sono arrivati alle quattro di notte", assicura la donna. Ruocco dormiva quando i militari dell'Arma hanno suonato alla porta dell'abitazione per comunicargli la tragica notizia.
Il papà di Sharon: "Nessun attrito con Sergio"
Intanto la famiglia di Sharon continua a far quadrato attorno al 37enne. "Sergio è tranquillo e noi siamo tranquilli. - ribadisce il papà della 33enne, Bruno Verzeni - Siamo sicuri che non sia stato lui.
Andavano d'accordo, non ci sono mai state divergenze". L'uomo scarta l'ipotesi che la figlia conoscesse l'aggressore: "Non penso sia una persona che noi conosciamo". E infine: "Speriamo solo che sia fatta giustizia".
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