Si è trovata davanti un perfetto sconosciuto, il quale dopo essersi introdotto nella sua abitazione calandosi dal lucernario l'ha tenuta in ostaggio per quasi due ore. E prima di abbandonare il campo, l'ha costretta a consegnargli circa 1.200 euro. Momenti di vero terrore, quelli vissuti nei giorni scorsi da una ragazza residente a Modena. E proprio nelle scorse ore, gli inquirenti hanno individuato il principale indiziato: si tratta di un giovane originario del Marocco, irregolare sul territorio nazionale e scarcerato lo scorso aprile dal carcere di Piacenza (dove era stato recluso in esecuzione di una condanna definitiva per i reati di resistenza a pubblico ufficiale e furto aggravato). Stando a quanto riportato dal sito ModenaToday, tutto è iniziato nelle primissime ore dello scorso mercoledì, quando lo straniero ha approfittato dell'oscurità per calarsi nella stanza della giovane partendo dal tetto.
E l'avrebbe tenuta sotto scacco per più di un'ora e mezza a suon di minacce, prendendo alcune precauzioni (poi rivelatesi vane): innanzitutto le avrebbe imposto di indossare gli occhiali da sole in piena notte, in modo da non poter memorizzare particolari del suo volto o del suo abbigliamento. Poi le avrebbe requisito il cellulare, impedendole così di avvertire le forze dell'ordine. E solo a quel punto, l'extracomunitario avrebbe messo in atto il suo piano: sempre dietro minaccia, avrebbe costretto la giovane donna a dargli tutto il denaro che aveva con in casa (circa 200 euro, a quanto sembra). E dopo aver arraffato le banconote, evidentemente non ancora soddisfatto, l'ha costretta ad accompagnarlo in strada per raggiungere alcuni sportelli Atm, dai quali le ha imposto di ritirare mille euro. E solo dopo essersi appropriato anche di quest'ulteriore somma, lo straniero ha mollato la presa e si è dato alla fuga.
In quel momento la vittima, per quanto ancora in stato di choc, è comunque riuscita ad allertare la polizia e a fornire agli agenti un identikit del rapinatore. Ai fini delle indagini, si è rivelata decisiva l'analisi dei filmati delle telecamere di videosorveglianza. Il marocchino, che non disponeva di documenti d'identità, è stato quindi individuato ed accompagnato in questura per le operazioni di identificazione. Gli abiti indossati durante il sequestro sarebbero stati rinvenuti in una struttura d'accoglienza del territorio, dove lo straniero si recava occasionalmente per mangiare e conservare i propri effetti personali.
Ed è anche emerso anche in realtà il giovane avesse già declinato numerose identità diverse in occasione di precedenti foto-segnalamenti, riportando alcune condanne definitive sotto falso nome. A seguito di tutto ciò, ieri il gip ha convalidato il fermo. E il giovane magrebino dovrà rispondere dell'accusa di rapina pluriaggravata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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