La telefonata, l'urlo e i 20 chili di droga. La notte dei misteri di Gino Panaiia

Il 25enne milanese è svanito nel nulla da una settimana. Le tracce tra il Naviglio Pavese e Cascina Casiglio dove sono stati trovati panetti di droga marchiati Luis Vuitton. Aperte tutte le ipotesi

La telefonata, l'urlo e i 20 chili di droga. La notte dei misteri di Gino Panaiia
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Sono passati sette giorni da quando Gino Panaiia, un 25enne della Barona, lo storico quartiere milanese, è svanito nel nulla. I vigili del fuoco, con anche i carabinieri e i volontari della Protezione civile, hanno perlustrato da cima a fondo la zona compresa tra il Naviglio Pavese e Cascina Casiglio, nella frazione di Zibido San Giacomo, dove il giovane ha trascorso la serata di Halloween prima di far perdere ogni traccia. Da ieri pomeriggio le ricerche sono sospese, ma le indagini procedono a ritmo serrato. Gli investigatori non escludono alcuna pista: dall'ipotesi dell'omicidio a quella dell'incidente.

L'urlo

Le uniche informazioni certe risalgono alla sera del 31 ottobre. Poche ore prima della scomparsa, il 25enne si trovava assieme ad alcuni amici in un bar di via Togliatti a Zidibo San Giacomo, paese alle porte di Milano. Dalle dichiarazioni messe a verbale dai presenti sembra che, ad un certo punto, il giovane abbia urlato talmente forte da suscitare la reazione del titolare. Dopodiché è salito in sella al suo scooter, un Liberty Piaggio 125, per andare via. Visibilmente ubriaco, e forse anche sotto l'effetto di stupefacenti, è caduto al suolo alla prima rotonda. A quel punto, un amico si sarebbe offerto di riaccompagnarlo a casa ma lui non ha voluto saperne.

L'ultima telefonata

Le immagini catture dai sistemi di videosorveglianza confermano che Gino ha imboccato una stradina di campagna che dal cuore di Zibido San Giacomo arriva a Cascina Casiglio. All'1.33 ha risposto alla telefonata della sua fidanzata, dicendo di trovarsi "in mezzo ai campi". Avrebbe farfugliato anche qualcosa su Vigevano, ma è probabile che fosse in preda ai fumi dell'alcol o, in ogni caso, in stato confusionale. Dopodiché il suo telefono ha squillato a vuoto. L'ultimo segnale del cellulare risale alle 2.22, poi nulla più.

La droga

Lo scooter di Gino è stato ritrovato l'indomani della scomparsa non distante dal Naviglio Pavese. Sparpagliati sull'erba c'erano anche il casco, il giubbino, una scarpa e il portafoglio. Ma del giovane nessuna traccia. Da qui l'ipotesi di una eventuale aggressione sfociata poi in omicidio. Sta di fatto che non sono state trovate altre tracce, come delle macchie di sangue ad esempio, a suffragio della pista delittuosa. E poi perché i presunti killer non si sarebbero disfatti degli effetti personali del ragazzo? Una cosa è certa: il ritrovamento di un borsone contenente 20 chili di eroina, all'interno della cascina dei misteri, getta ulteriori ombre sulla vicenda. Come anticipa Il Giorno, sulle confezioni vi sarebbe impresso il simbolo di Louis Vitton (si tratta di un escamotage che utilizzano narcotrafficanti e spacciatori per contrassegnare le partite di stupefacenti), un dettaglio che potrebbe consentire agli investigatori di risalire ai destinatari del carico.

Tuttavia il dubbio resta: c'entra qualcosa con la scomparsa di Panaiia? L'altra ipotesi è che il giovane possa aver avuto un malore e sia precipitato nel Naviglio Pavese. Nell'uno o nell'altro caso, le speranze di riportarlo a casa sano e salvo sembrano essere davvero poche.

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