Il tesserino del medico, i messaggi, le foto di Rosa Vespa: "C'era pressione sociale”

Restano in piedi gli interrogativi sul possibile favoreggiamento rispetto al rapimento della neonata di Cosenza: nuovi indizi su Rosa Vespa

Screen Quarto Grado
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Quindi questa gravidanza non c’è mai stata?”, chiede un militare a Rosa Vespa, irrompendo nella sua casa il 23 gennaio, mentre lei e altre persone erano intente a festeggiare “Ansel”, il neonato che diceva di aver partorito l’8 gennaio 2025, ma in realtà era Sofia, bambina rapita in clinica. La donna rivela subito: “No”. L’accusa nei suoi confronti potrebbe valerle, in caso di rinvio a giudizio e poi di condanna, dai 3 ai 12 anni di prigione, con la possibile aggravante che i fatti si sarebbero svolti in una struttura sanitaria e che le circostanze di tempo e luogo potrebbero aver ostacolato la difesa.

Sull’ordinanza di custodia del gip si legge di “una farsa orchestrata e ordita per circa nove mesi”: Vespa avrebbe avuto un ritardo del ciclo mestruale, che l’avrebbe portata ad “approfittare di tale situazione simulando uno stato di gravidanza in realtà inesistente”, sebbene avesse presentato “le trasformazioni tipiche dello stato gravidico”, tanto che una persona l’avrebbe vista perfino tirarsi il latte in casa. Lei si è giustificata così di fronte agli inquirenti: “Dopo la morte di mio padre e un intervento chirurgico mi sentivo una donna a metà, anche perché non riuscivo ad avere figli”.

In questo caso saranno importanti anche le testimonianze per avere un quadro più completo delle responsabilità: a un’amica avrebbe detto di essere incinta da 5 mesi, mentre al marito e ai parenti avrebbe comunicato di essere in stato interessante a maggio. Si sarebbe anche sottoposta a suo dire a visite ginecologiche di routine, tenendo fuori dall’ambulatorio però il marito Moses Acqua, al momento ritenuto estraneo ai fatti, e la madre, mai presa in considerazione come indagata. Dopo il parto, sempre stando a quello che Rosa Vespa ha raccontato agli inquirenti, avrebbe scaricato foto da internet per mandarle al marito, che a propria volta le avrebbe girate alla famiglia di lei. In una chat Vespa scrive: “Dopo tanta attesa il nostro miracolo è arrivato”, ricevendo via messaggi le congratulazioni di rito.

Nei giorni precedenti al rapimento di Sofia, la donna si sarebbe recata in clinica, dicendo di portare dei vestiti al proprio figlio, tenuto in osservazione per aver contratto il Covid da lei, alla quale era stata riscontrata una “carica batterica bassissima”. “Non ricordo bene ma credo di essere entrata in stato confusionale. Non sapevo cosa fare. So per certo che non mi sono recata in clinica con l’idea di sottrarre un bambino alla propria madre”, ha spiegato agli investigatori.

Rosa Vespa aggiunge di essersi sentita sollevata quando non le hanno dato il primo bambino. Poi sarebbe andata da Sofia, che avrebbe cambiato poco dopo sul sedile posteriore dell’auto: “Dopo averla presa con la massima cautela sono uscita in corridoio e, a mia insaputa, mi sono trovata davanti a mio marito con la culla. Non avrei mai fatto male alla bambina”. Ma intanto sull’ipotesi premeditazione pesa un oggetto trovato e sequestrato dagli inquirenti in casa sua: il tesserino di un medico della clinica.

Questa è una gravidanza simulata che apre una riflessione sul fatto che oltre che a osservare devi essere capace anche di vedere. Non è così obiettivabile”, ha chiarito Augusto Semprini, ginecologo di fama internazionale intervistato da Quarto Grado. Potrebbero aver contribuito a proiettare all’esterno l’immagine di una donna gravida una lordosi o l’accomodamento dell’addome con una contrazione del diaframma, sempre restando nel campo delle ipotesi. “È possibile che abbia ingannato tutti.

La simulazione è presente in molte sindromi, la più famosa è quella di Münchhausen”, continua Semprini, alludendo al disturbo in cui si finge di star male per attirare l’attenzione degli altri. Semprini ha anche immaginato che Rosa Vespa sia “una donna che ha un partner che viene dall’Africa, dove una partner che ti dia una figliolanza è scontato. C’era una pressione” di tipo sociale.

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