"Quando nasce pubblica questo sms". Spuntano messaggi di Rosa Vespa al marito prima del rapimento

Si cercano eventuali complici di Rosa Vespa nel rapimento della piccola Sofia: i messaggi saranno cruciali per capire meglio

Screen Quarto Grado
Screen Quarto Grado
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Mentre Rosa Vespa è in custodia cautelare per il rapimento della neonata Sofia, avvenuto a Cosenza il 22 gennaio 2025, gli inquirenti sono al lavoro per capire se ci sono eventuali altre persone da indagare, presunti complici in altre parole, che potrebbero aver aiutato Vespa nei suoi intenti.

D’altra parte però la donna è stata inquadrata più volte dell’occhio delle telecamere di videosorveglianza della clinica in cui è stata sequestrata la bimba e potrebbe aver scaricato da internet la documentazione da mostrare ai famigliari (ecografia, certificato di nascita e persino un foglio di dimissioni). In un caso di cronaca diversissimo, Alessandro Impagnatiello, condannato per omicidio, mostrò alla donna con cui tradiva la compagna un falso test del Dna prodotto in proprio a partire da materiali digitali scaricati dalla Rete.

Potrebbero essere importanti per gli inquirenti, al fine di capire meglio e di più, i messaggi inviati da Rosa Vespa, in particolare al marito Moses Acqua, dapprima in custodia cautelare per il crimine e dopo un giorno ritenuto estraneo e scarcerato. A Moses Acqua Rosa Vespa aveva infatti scritto precise istruzioni per un annuncio di nascita su Facebook: i messaggi inediti sono stati mostrati nell'ultima puntata di Quarto Grado.

Screen Facebook Rosa Vespa

Quando nasce pubblica questo sms”, aveva digitato la donna. E poi l’annuncio che campeggia ancora sul profilo Facebook di Rosa Vespa, preso d’assalto da tantissimi utenti social: “Dopo tanta attesa il nostro miracolo è arrivato! Mamma e papà ti amano, benvenuto piccolo Ansel. Amore mio non ti fanno entrare, ma io sono tranquilla. Guarda whatsapp, che dopo ti mando le foto”.

A ridosso di questo scambio Moses Acqua avrebbe ricevuto un altro messaggio, anche se il mittente è attualmente sconosciuto: “Sua moglie è partorita, tutto bene. Un bimbo di kg 3,250. Tra un po’ la faccio chiamare. Parto naturale, nessun punto”. Rosa Vespa avrebbe simulato le doglie l’8 gennaio, facendosi portare in clinica dalla sorella, che non avrebbe fatto entrare con la scusa delle norme anti-Covid. Norme inesistenti, che però sarebbero servite nei giorni successivi a tenere lontani anche il marito e la madre. La notte dell’8 gennaio Rosa Vespa l’avrebbe trascorsa in albergo, facendo ritorno a casa il giorno dopo, una tempistica insolita per le dimissioni post partum (si va di solito dai 3 giorni di degenza per il parto naturale fino ai 5 giorni per il taglio cesareo, senza contare la possibilità di non dimettere la madre in caso di ittero del neonato o altro), anche in assenza di punti, per via delle complicanze che possono insorgere.

Dopo la scarcerazione di Moses Acqua, come riporta il Corriere della Sera, i genitori di Sofia, Federico e Valeria Cavoto, si sono mostrati increduli: “Adesso daranno a Rosa la seminfermità mentale e presto uscirà dal carcere anche lei”.

Una paura condivisa dalla zia di Sofia Ludovica Cavoto, che invita i suoi concittadini a mettere da parte l’omertà e chiarire i dubbi degli investigatori: “Rosa deve pagare, tuttavia non bisogna metterla al rogo. Piuttosto bisogna aiutarla per farle capire l’errore. Deve essere aiutata”.

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