Urbex: che cos'è il circuito "toccato" nell'omicidio di Aosta

In riferimento all'omicidio di Aosta si è parlato molto di Urbex. Cos'è questo fenomeno che nulla ha a che fare con la vicenda di cronaca nera

Urbex: che cos'è il circuito "toccato" nell'omicidio di Aosta
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C’è una scritta sullo stipite dell’ingresso della chiesetta di Aosta dove è stato trovato il corpo della ventenne francese Auriane Nathalie Laisne: “Ute”. Si tratta di un acronimo: Extreme Urbex Team. Indica un passatempo diffuso, un percorso turistico particolare, che qualcuno potrebbe definire per amanti del macabro. Ma sarebbe una definizione alquanto superficiale, sebbene la vicenda dell’omicidio di Aosta abbia gettato sul fenomeno lontane ombre sinistre.

Cos’è Urbex e come funziona

Come detto Urbex è un hobby, un passatempo, un’esplorazione urbana. Letteralmente, come suggerisce la traduzione di “urban exploration” di cui Urbex è la contrazione. Consiste nel visitare luoghi abbandonati, testimonianze del passaggio umano nel tempo, che ha lasciato dietro di sé una bellezza cadente e decadente.

Questa esplorazione si concretizza in fotografie e video di grande successo sui social network. Ma non si tratta solo banalmente di accumulare reazioni social e monetizzare sui propri contenuti: molto spesso le esplorazioni delle persone che si avventurano in questi luoghi contribuiscono alla conoscenza universale di un territorio, della sua storia. E non sono mancate nel tempo petizioni e raccolte fondi per il recupero di alcuni beni culturali entrati in questi percorsi.

È tutto perfetto e buono? C’è sempre un risvolto della medaglia. Sebbene i benefici di Urbex siano innegabili, ci sono anche delle controindicazioni. Ville, chiese e palazzi abbandonati non sono sicurissimi e il pericolo di crollo è dietro l’angolo - anche se chi conosce bene Urbex si “arma” di caschetti e protezioni, esattamente come per i tour turistici autorizzati nelle città e nei villaggi abbandonati.

L’altro rischio però è rappresentato dalla possibilità di commettere un reato. È possibile infatti che, colti in flagrante dell’esplorazione, si venga denunciati per violazione di proprietà privata, naturalmente laddove un edificio abbandonato abbia dei proprietari che in qualche modo, pur essendo impossibilitati a ripristinarne la bellezza, si curino di essi.

Cosa c’entra Urbex con l’omicidio di Aosta

Non è il caso della chiesetta sconsacrata di Aosta, dove il reato non poteva essere violazione di proprietà privata, ma se n’è verificato un altro più grave: omicidio. E Urbex non ha nulla a che fare con tutto questo, è giusto sottolinearlo.

A Urbex, stando alle dichiarazioni di alcuni testimoni, avrebbero fatto riferimento la vittima Auriane Nathalie Laisne e il presunto killer Teima Sohaib: i due avrebbero chiesto ai residenti e alle attività dei dintorni dove trovare luoghi abbandonati per girare dei video.

L’ipotesi al vaglio degli inquirenti è che Sohaib si sia servito dell’esistenza di Urbex come scusa, sia per coloro che avvistavano la coppia sia per la stessa Laisne, che l’aveva denunciato per violenza domestica. Sempre che il femminicidio - e quest'ipotesi - sia provato.

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