Un italiano beve in media più di 220 litri all’anno di acqua minerale in bottiglia e l’Italia è infatti risultata il primo Paese europeo per consumo. Sugli scaffali troviamo moltissime marche e diversi tipi, non solo frizzante, naturale o effervescente naturale. Prima di acquistarne una sarebbe il caso di leggere attentamente l’etichetta e magari di dare un’occhiata alla classifica stilata da Altroconsumo che ha testato 79 marche diverse di acqua minerale in bottiglia.
C'è acqua e acqua
Molto importante è la quantità di sali minerali presenti che differenziano l’acqua in minimamente mineralizzata, oligominerale, minerale oppure ricca di sali minerali. La prima possiede un contenuto in sali minerali, calcolato come residuo fisso a 180°C, non superiore a 50 mg per litro. Si tratta di un’acqua leggera, che stimola la diuresi, indicata quando si utilizzano il latte in polvere e altri alimenti per l’infanzia. La oligominerale, denominata anche leggermente mineralizzata, ha invece un contenuto di sali minerali non superiore a 500 mg per litro. Questa favorisce la diuresi e, per il suo basso contenuto di sodio, è indicata nelle diete iposodiche. Nell’acqua minerale, o mediominerale, il contenuto di sali minerali ha un valore compreso tra 500 e 1500 mg/l ed è particolarmente utile nel periodo estivo durante la pratica di attività sportive, in quanto consente di reintegrare i liquidi e i sali minerali persi attraverso la sudorazione.
In un’acqua ricca di sali minerali il residuo fisso a 180 °C è superiore a 1.500 mg/l. Antonella Borrometi, alimentarista di Altroconsumo, ha spiegato che “questo tipo di acqua va consumata solo sotto controllo medico”. Quando si legge l’etichetta, la prima cosa da guardare è la presenza della dicitura “Acqua Minerale Naturale”. Vuol dire che l’acqua in oggetto rispetta precise indicazioni di legge e può quindi essere commercializzata. Importante anche il luogo di origine, che deve sempre comparire. Come riportato da Altroconsumo:“Quelle provenienti da sorgenti di montagna sono da preferire perché generalmente più povere di sali minerali”. Obbligatoria poi la data di scadenza.
Ecco cosa troviamo in etichetta
Residuo fisso. L’acqua viene fatta evaporare a 180°C e ciò che rimane è il residuo fisso, ovvero i minerali che non evaporano a quella temperatura. Maggiore è il residuo fisso, più l’acqua è ricca di sali minerali. Il pH è la misura dell’acidità dell’acqua: il suo valore è compreso tra 1 e 14 ma solitamente l’acqua in bottiglia ha un pH pari a 7. Questo valore dipende dagli ioni presenti nell’acqua e può essere acido o alcalino (da 6,5 a 8). Se il valore del sodio supera i 200 mg/l l’acqua in bottiglia può essere indicata in etichetta come sodica. Se il valore è invece inferiore a 20 mg/l viene indicato che è adatta per le diete povere di sodio. Gli esperti precisano che “tendenzialmente è sempre bene orientarsi su un’acqua con basso contenuto di sodio visto che la nostra dieta è già di per sé ricca di sale”.
I nitrati possono essere presenti nell’acqua in bottiglia come residui di fertilizzanti azotati di uso agricolo. “Per essere potabile l’acqua non deve contenere più di 50 mg/l di nitrati, ma per essere adeguata alla prima infanzia è bene che non superi i 10 mg/l”. I nitrati, secondo quanto stabilito dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, sono sostanze probabilmente cancerogene.
I sali minerali
Il calcio e il magnesio sono tra i più importanti. Come spiegato dalla alimentarista, “il calcio è un nutriente importante, indispensabile per la salute di denti e ossa. Esso deve essere parte della nostra alimentazione, soprattutto in alcune fasi della vita come il momento della crescita, in cui le ossa si formano, e per le donne dopo la menopausa, periodo della vita durante il quale più facile è la demineralizzazione delle ossa. La quantità di calcio che dovrebbe essere assunta quotidianamente in queste fasi più critiche per il nostro organismo varia dai 700 mg nei primissimi anni di vita sino ai 1200-1300 mg nei periodi dell’adolescenza e della menopausa nelle donne”. Se il tenore di calcio è superiore a 150 mg/l l’acqua può essere definita calcica e può costituire un’importante fonte di calcio per le donne di qualsiasi età. Anche se in gravidanza, in età adulta o in menopausa. Borrometi ha tenuto anche a dire che “occorre tener presente, però che la principale fonte di calcio nella nostra alimentazione è rappresentata dal latte e dai suoi derivati, che nelle giuste porzioni non dovrebbero mancare in una dieta equilibrata”.
Il sodio è un oligoelemento naturalmente presente nelle acque minerali naturali e, come precisato dall’esperta, “è stato in questi ultimi anni posto sotto accusa dalla comunità scientifica a causa del legame dimostrato tra il consumo di sale (di cui il sodio è una parte) e la comparsa di ipertensione e malattie cardiovascolari. Per questo l’Oms raccomanda un consumo massimo giornaliero di sale di 5 g, che corrisponde ad un apporto giornaliero di sodio pari a 2,0 g. Per questa ragione in questi ultimi anni sono comparsi sulle etichette delle acque minerali naturali indicazioni del tipo “sodio <0,002%”, “sodio 0,001%” (fanno effetto perché ci sono diverse cifre decimali, ma si tratta rispettivamente di <20 mg/l e 10 mg/l)”. Un’acqua può essere definita magnesica se il valore di magnesio è superiore a 50 mg/l. I fluoruri sono sali minerali utili per il nostro organismo ma, se in quantità troppo elevate, possono danneggiare ossa e denti.
Testate anche le bottiglie
Altroconsumo si è occupato di testare anche le bottiglie stesse, verificandone le caratteristiche della sostenibilità ambientale, come per esempio il peso della plastica utilizzata per ogni litro di acqua (sia della bottiglia sia del fardello, ovvero del film che avvolge le 6 bottiglie), l’utilizzo di PET di recupero o di materiali rinnovabili come le bioplastiche e, infine, la presenza di un’etichetta in plastica, più facilmente riciclabile rispetto a quella di carta. Le bottiglie sono anche state valutate in base alla loro maneggevolezza e alla praticità di apertura e chiusura.
Altroconsumo ha testato 79 marche di acque minerali: 37 naturali, 13 effervescenti naturali e 29 frizzanti. Il punteggio va da 1 a 100 e dipende, tra l’altro, dalla completezza delle informazioni in etichetta (oltre a quelle obbligatorie per legge), dalla presenza di fluoruri, nitrati, metalli e contaminanti. Nella valutazione anche la sostenibilità ambientale per il packaging e la presenza di odori anomali al momento dell’apertura delle bottiglie. Per aiutare nella scelta, in tabella viene riportato anche il prezzo.
A guidare la classifica dell’acqua naturale troviamo “Smeraldina naturale” con 74 punti. “Uliveto effervescente naturale”,62 punti, è prima tra le effervescenti naturali. Mentre tra le acque frizzanti la “Boario Terme” si aggiudica 77 punti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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