Gene LeBell, leggendario campione di judo, wrestler e stuntman, è morto all'età di 89 anni nel sonno nella sua casa di Sherman Oaks, in California, come ha dichiarato a "The Hollywood Reporter" la sua fiduciaria e manager d'affari Kellie Cunningham.
La carriera di Gene LeBell
Conosciuto affettuosamente come il "Padrino del Grappling" (uno stile di lotta che si svolge in piedi e a terra finalizzato alla sottomissione dell'avversario senza l'utilizzo delle percussioni). Gene LeBell ha insegnato le sue magistrali tecniche di combattimento agli attori Bruce Lee e Chuck Norris, al wrestler professionista "Rowdy" Roddy Piper, alla lottatrice di Mma Ronda Rousey e a molti altri.
Quando Quentin Tarantino ha girato "C'era una volta... a Hollywood" ha usato LeBell come fonte di ispirazione per il personaggio della controfigura di Cliff Booth (il premio Oscar Brad Pitt) e ha adattato il confronto LeBell/Lee in una scena di lotta molto discussa tra Booth e Lee (Mike Moh nel film).
Per sua stessa ammissione,"ogni star di Hollywood mi picchiava quando ero stuntman e attore". John Wayne gli ha dato un pugno in faccia in "!Marijuana. La droga infernale" (1952), Elvis Presley gli ha sferrato un calcio di karate in mezzo agli occhi in "Blue Hawaii" (1961), Gene Hackman si è scontrato con lui in "Poliziotti a due zampe" (1990) e Burt Reynolds gli ha dato un calcio dove fa più male in "Hard Time" (1998). Anche Steve Martin lo ha maltrattato e gettato in piscina in "Lo straccione" (1979)."Più vieni colpito sul naso, più sei ricco", amava dire LeBell.
Come stuntman ha attraversato cinque decenni sul piccolo schermo. Apparve in tutti i più popolari telefilm come "Missione impossibile", "Ironside", "La grande vallata" e "Batman" negli anni '60; "L'uomo da sei milioni di dollari", "Sulle strade della California", "Starsky & Hutch" e "La casa nella prateria" negli anni '70; "Professione pericolo", "Mai dire sì" e "Magnum P.I." negli anni '80.
Sul grande schermo ha fatto lo stunt per i film catastrofici del 1974 "Terremoto" e "L'inferno di cristallo" e per decine di pellicole, come "King Kong" (1976), "L'aereo più pazzo del mondo" (1980), "Il mio nome è Remo Williams" (1985), "RoboCop" (1987), "Una pallottola spuntata" (1988), "Senza esclusione di colpi" (1989).
L'incontro con Bruce Lee
Nella serie tv "The Green Hornet" (1966-67) Gene LeBell incontrò Bruce Lee per la prima volta. Durante le riprese, fu riferito che Lee picchiava gli stuntman, il che spinse il coordinatore degli stunt Bennie Dobbins a chiamare LeBell per aiutarlo a mettere in riga l'attore "mettendolo sotto torchio o qualcosa del genere".
Nella sua autobiografia del 2005, "The Godfather of Grappling", LeBell ha ricordato di aver afferrato Lee, che"ha iniziato a fare tutti quei rumori per cui è diventato famoso... ma non ha cercato di contrastarmi, quindi penso che fosse più sorpreso che altro". Poi ha issato Lee sulle sue spalle e ha corso intorno al set mentre Lee gridava: "Mettimi giù o ti uccido".
Per LeBell, l'alterco ha rivelato che il repertorio di Lee era privo di manovre di sottomissione.
"È venuto nella mia scuola e si è allenato per più di un anno, privatamente", ha raccontato LeBell, "e io sono andato ad allenarmi con lui nella sua scuola. Gli ho insegnato il judo, la lotta e le prese finali che poi ha utilizzato in alcuni film. E mi ha mostrato molti dei suoi calci e dei suoi colpi".I'm 90% certain Gene LeBell was the stuntman here in this iconic scene from Bruce Lee's "Fist of Fury", 1972. pic.twitter.com/7w6ANWERyz
— Catch Wrestling U (@CatchWrestling) August 10, 2022
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