Aggredita e picchiata la sexy psicologa che invitava a non votare

Un'aggressione in piena regola che ha costretto la vittima a ricorrere alle cure dei medici del più vicino pronto soccorso e a sporgere denuncia alla locale stazione dei carabinieri

Aggredita e picchiata la sexy psicologa che invitava a non votare

La sua era stata una provocazione alla vigilia della tornata elettorale per le regionali. "Io non voto" c'era scritto sulle foto in cui posava seminuda. Ma l'altra notte Giusy Cristiano, casertana di nascita e napoletana d'adozione iscritta alla facoltà di Psicologia, è stata aggredita e picchiata.

Erano da poco passate le 2.30 quando nei pressi della sua abitazione in provincia di Caserta la 28enne è stata avvicinata da tre persone a bordo di un'auto. Tra queste c'era una donna che, insieme a una coppia di uomini, ha iniziato a inveire contro Giusy e a picchiarla con calci e pugni. Un'aggressione in piena regola che ha costretto la vittima a ricorrere alle cure dei medici del più vicino pronto soccorso e a sporgere denuncia alla locale stazione dei carabinieri. Ora Giusy porta i segni di quella violenza ma non si arrende. "Sono sempre stata convinta che esporsi in modo ironico ma con un messaggio chiaro fosse la mia missione dai 28 anni in poi – dice – ma tutto mi sarei aspettata piuttosto che un gesto simile da parte di ignoti.

Lo slogan che avevo lanciato per smuovere le coscienze dei cittadini a pochi giorni dal voto ”Io non voto”, per me non significava dire "disertate le urne", bensì scegliete bene a chi dare la vostra preferenza e soprattutto ad una classe politica nuova".



Un messaggio che Giusy ha rafforzato mettendoci la faccia, è il caso di dire, o meglio il corpo. Tanto che quello slogan campeggia sulle foto che la ritraggono senza veli. Ma proprio quelle immagini hanno dato fastidio a qualcuno che, l'altra notte, ha voluto punire la giovane per il suo atteggiamento provocatorio. "Oltre alle percosse – rimarca Giusy – che mi hanno procurato escoriazioni in varie parti del corpo, a ferirmi sono stati gli insulti, dicendomi di fare la donna di strada quello "piuttosto che interessarmi di politica". Ma non mi pento di ciò che ho fatto".

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