Momenti di tensione in una palazzina di Villaseta, una frazione di Agrigento, dove una famiglia della zona ha occupato abusivamente uno stabile, ritrovandosi poi a dover fronteggiare la furia del legittimo proprietario.
Soltanto il pronto intervento delle forze dell’ordine ha impedito che avvenisse una tragedia.
Tutto è cominciato dalla telefonata di una dei componenti della sopra citata famiglia. La donna ha contattato le autorità locali per comunicare che lei ed i suoi congiunti si erano appena introdotti abusivamente all’interno di una delle case popolari di via della Concordia. L’appartamento, infatti, era vuoto e lei sperava di potervi abitare con altre quattro persone.
L’alloggio, tuttavia, non era abbandonato come la donna sosteneva. Fino a poche settimane prima vi aveva vissuto una signora anziana insieme al suo unico figlio, un 63enne affetto da disabilità. La donna era da poco venuta a mancare per cause naturali ed il suo congiunto, avendo necessità di essere assistito, era stato temporaneamente accolto in una casa di cura.
Sono stati alcuni vicini ad avvisarlo che qualcuno si era appena insediato nella sua abitazione, e la notizia lo ha subito spinto ad agire. Accecato dalla rabbia, il 63enne ha fatto irruzione nel proprio appartamento armato di pistola, regolarmente registrata, più che mai deciso a scacciare gli abusivi.
Questi, trovandosi indifesi ed in trappola, non hanno potuto fare altro che telefonare nuovamente alle forze dell’ordine, inoltrando una richiesta d’aiuto.
A salvarli è stato un agente della polizia penitenziaria che si trovava nei paraggi. Richiamato dal clamore proveniente dall’abitazione, il poliziotto fuori servizio ha raggiunto l’uomo, che stava ancora tenendo sotto tiro la famiglia di occupanti, e lo ha disarmato.
In breve sul posto sono giunti anche gli agenti della questura di Agrigento, che hanno provveduto ad identificare tutti i protagonisti della vicenda. La famiglia di abusivi, composta da due coniugi, una persona anziana e due figli, vivevano in un forte stato di indigenza. Così avrebbero motivato la loro decisione di insediarsi nello stabile. Gli inquirenti li hanno comunque denunciati per il reato di violazione di domicilio.
Un provvedimento è stato preso anche nei confronti
del 63enne, intervenuto per difendere la sua proprietà. Nei suoi confronti è stata spiccata una denuncia per minaccia aggravata dall’uso di un’arma, accompagnata dal sequestro della stessa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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