Alessia, il trans che uccise il marito: per il giudice è legittima difesa

Una donna che da mesi era vittima dei soprusi del marito ha ucciso l'uomo con 24 coltellate e per il Gup è la donna ha agito per "legittima difesa"

Alessia, il trans che uccise il marito: per il giudice è legittima difesa

Il giudice per l'udienza preliminare ha stabilito che Alessia uccise il marito con 24 coltellate per "legittima difesa" a causa dei continui maltrattamenti e per questo concede l'assoluzione.

Era il 2017 quando una donna italo-brasiliana di 39 anni uccise il marito con 24 coltellate nel quartiere popolare di Campasso a Genova in seguito alle continue vessazione e ai soprusi del primo. La 39enne era una ballerina di lap dance mentre l'uomo un meccanico disoccupato. La donna all'arrivo degli agenti disse che il meccanico aveva provato ad ucciderla con lo stesso coltello con il quale lei, successivamente, lo aveva colpito. Infatti, la ricostruzione difensiva dell'avvocato Rachele De Stefanis si basava proprio su questa situazione: il 35enne tenta di uccidere la donna a coltellate, questa riesce a disarmare l'uomo e impugna a sua volte il coltello colpendolo ripetutamente, per 24 volte.

Il Giudice per l'udienza preliminare ha accolto in pieno la ricostruzione dicendo che Alessia ha agito per "legittima difesa". L'avvocato della 39enne ha commentato la vicenda:"Ho creduto sin da subito nell’innocenza della mia assistita e fondamentale è stata la Bpa, la Bloodstain Pattern Analisys. Abbiamo ricostruito la scena del crimine tramite l’analisi delle tracce di sangue. La scena parla e quello che dice spesso è oggettivo. Io credo sia la prima volta che a Genova venga usata una consulenza di questo tipo".

"Dobbiamo leggere la motivazione, ma è molto probabile che impugneremo la sentenza.

Anche perché occorre valutare se ci sono gli estremi per la legittima difesa", ha commentato il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi dopo che la donna è stata assolta.

Sono stati molti i vicini di casa di Alessia che si sono susseguiti sul banco dei testimoni per dimostrare che effettivamente la donna subiva i soprusi dell'uomo e che questi molto spesso la picchiava brutalmente.

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