Allarme smishing nell'Imperiese: hacker svuota conto alle Poste di una impiegata

Una impiegata imperiese è stata derubata di 6.000 euro che aveva sul conte delle Poste da un hacker che ha utilizzato la strategia del "smishing" per entrare sul suo conto corrente e prelevare i soldi, trasferiti su carte Postepay

Allarme smishing nell'Imperiese: hacker svuota conto alle Poste di una impiegata

Approfittano della maniera “compulsiva” e “impulsiva” con cui usiamo il nostro smartphone, così come dell’urgenza con cui concludere un’operazione o del suo vantaggio immediato del tipo “Rispondi, sì e avrai (tot) minuti e gigabyte in regalo” oppure “Se non aggiorni la password, saremo costretti a chiuderti il conto”.

In una parola: “smishing” la nuova frontiera del più comune, e ormai famigerato, “phishing” ovvero quelle mail pirata inviate da alcuni hacker, che ci chiedono di inserire i codici di accesso ai nostri conti bancari, per poi prelevarci i soldi. A farne le spese, questa volta, è una impiegata di 36 anni, Marzia T., di Bordighera, in provincia di Imperia, che lavora per un’impresa di pulizia, la quale si è vista svuotare il conto, in meno di mezz’ora, da un hacker che le aveva chiesto di aggiornare la password per accedere al servizio di home banking di Poste Italiane.

Risultato: “Mi hanno rubato seimila euro: tutti i miei risparmi - racconta Marzia -. Ancora oggi, non riesco a capacitarmi di cosa possa essere accaduto, perché, fatto ancora più strano, la nuova password con cui mi hanno chiesto di aggiornare l’accesso, mi è stata inviata da un recapito che già conoscevo, lo stesso sul quale più volte Poste Italiane mi aveva mandato i codici per concludere le transazioni. Per questo motivo mi sono fidata e mai più avrei pensato a una truffa”.

I fatti sono accaduti la sere del 12 novembre, ma la notizia trapela soltanto ora, terminate le procedure di segnalazione all'autorità giudiziaria. “Erano circa le 18, quando ho ricevuto un primo sms che mi chiedeva di aggiornare la password, seguito da un secondo messaggio contenente il codice da inserire. Non appena inserisco la password il computer si blocca, è completamente inchiodato. Verso le 21, ignara di ciò che fosse nel frattempo accaduto, ricevo la telefonata di un ufficio anti-frode che mi chiede, se consoco due persone. Mi dicono il nome e il cognome, ma io rispondo di no".

Prosegue Marzia. “Ho poi scoperto che si trattava dei due intestatari delle altrettante carte Postepay sulle quali erano stati trasferiti, in due distinte operazioni da tremila euro ciascuna, tutti i miei risparmi”.

Dopo la denuncia ai carabinieri, Marzia dovrà ora recarsi da Poste Italiane per procedere al disconoscimento ufficiale di queste due persone, che probabilmente hanno

utilizzato nomi fittizi. “Chiedo soltanto di essere rimborsata di quel denaro, perché non è stata una mia leggerezza - conclude -. La mia unica colpa è stata quella di essermi fidata di un numero che conoscevo”.

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