Altri 34 migranti a bordo della Ocean Viking

La nave di Sos Mediterranée e Medici Senza Frontiere, adesso ha a bordo 84 migranti: attualmente il mezzo dell'Ong si trova in acque internazionali, ma potrebbe fare rotta verso l'Italia

Altri 34 migranti a bordo della Ocean Viking

Sono 84 adesso i migranti a bordo della Ocean Viking, la nave dell’Ong Sos Mediterranée la quale la gestisce assieme a Medici Senza Frontiere.

Dopo i 50 recuperati a largo della Libia nei giorni scorsi, adesso a bordo del mezzo dell’organizzazione non governativa francese sono saliti 34 migranti salvati poche ore prima dal veliero “Josefa”.

Ad annunciarlo su Twitter sono gli stessi membri di Sos Mediterranée: “A causa del rapido deterioramento delle condizioni meteo – si legge – 34 persone soccorse dalla barca a vela Josefa sono state trasferite sulla Ocean Viking, dopo che la situazione sulla loro barca di 14m è diventata di emergenza”.

Tra i 34 migranti saliti da poche ore sul mezzo di Sos Mediterranée, risulta anche una donna incinta ed un bambino di un anno. La nave attualmente si trova in acque internazionali, non lontana dalla Libia. Da vedere adesso la rotta che verrà intrapresa nelle prossime ore e se, in particolare, la Ocean Viking punterà o meno verso l’Italia.

Se la nave dovesse dirigersi verso il nostro paese, si tratterà verosimilmente del primo banco di prova sul fronte immigrazione per il nuovo governo. Le attenzioni, in particolare, potrebbero essere puntate sulle decisioni che prenderà in primis Luciana Lamorgese, il neo ministro dell’interno che ha sostituito Matteo Salvini alla guida del Viminale.

Il segretario della Lega ha fatto, del divieto di ingresso in acque italiane, uno dei cavalli di battaglia contro le Ong durante il suo mandato al dicastero, con nuove norme in tal senso inserite all’interno dei due decreti sicurezza varati dal primo governo Conte con l’appoggio del Movimento Cinque Stelle.

Ma adesso la situazione da questo punto di vista potrebbe cambiare: nel suo discorso alla Camera dei Deputati, lo stesso premier Conte nel chiedere la fiducia ai parlamentari ha confermato l’intenzione del nuovo esecutivo di modificare i decreti sicurezza.

Politicamente parlando dunque, il comportamento del governo giallorosso sulla Ocean Viking, nel caso in cui la nave dovesse dirigersi verso un porto italiano, potrebbe rappresentare la nuova linea di Roma sull’immigrazione e sulle Ong.

L’ultima querelle relativa ai rapporti con le organizzazioni non governative, riguarda il caso della nave Alan Kurdi della Sea Eye. Il mezzo dell’Ong tedesca si trova ancora in alto mare con otto migranti a bordo, con Malta che si rifiuta al momento di coordinare la fase dei soccorsi. Sulla Alan Kurdi pende il divieto di ingresso in acque italiane, firmato da Salvini e sottoscritto da Toninelli e Trenta nella loro qualità rispettivamente di ministro delle Infrastrutture e della Difesa.

Nessuno dei tre fa parte della nuova compagine governativa, dunque nel caso in cui la Ocean Viking punti le acque italiane sarà importante prendere atto della

decisione che prenderanno i nuovi responsabili dei ministeri sopra citati.

Ecco dunque perché i salvataggi delle scorse ore operati da Sos Mediterranée risultano, politicamente parlando, tanto importanti quanto emblematici.

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