Arcigay dietro la cattedra al posto dei professori

In un liceo bolognese è stata organizzata una serie di incontri, tenuti da un'associazione che fa parte di Arcigay

Arcigay dietro la cattedra al posto dei professori

A Bologna, le lezioni agli studenti le fa Arcigay. La preside del liceo classico Galvani, infatti, ha deciso di organizzare una serie di incontri nell'ambito del progetto di educazione alla salute. Il tema sarà l'educazione "all'altro". Ma, al posto degli insegnanti, dietro la cattedra ci sarà l'associazione il Cassero, che fa parte di Arcigay.

Ad annunciarlo è stata la preside, Giovanna Cantile, con la circolare numero 179, dell'11 dicembre 2019, rivolta a quattro classi: una terza, una quarta e due quinte liceo. Nella circolare vengono illustrati i dettagli di ogni incontro, ognuno della durata di due ore, mattutine o pomeridiane, che inizieranno nel gennaio 2020 e termineranno a marzo del prossimo anno. Gli incontri sono inseriti nell'ambito del progetto "Educare all'altro_CorpoCuore".

Come ricorda la Verità, sul sito del Cassero sono esposte le finalità delle lezioni: "La destrutturazione di stereotipi e il superamento di pregiudizi", "la prevenzione e il contrasto al bullismo e alle discriminazioni socio-culturali derivanti da alterità di genere, etnia, religione, orientamento, classe, disabilità" e "lo sviluppo di contenuti cognitivi e modalità interpretative su identità sessuale, benessere socio-relazionale, inclusione dell' altro".

Non è la prima volta che nel liceo bolognese vengono proposte iniziative simili. Già nel 2018, la scuola era finita al centro delle cronache per una circolare quasi identica a quella pubblicata lo scorso 11 dicembre e, nel gennaio 2019, si era ripetuta la stessa situazione. In entrambi i casi, le circolari indicano durata e orari degli incontri e i relatori appartenevano al Cassero.

E già le volte precedenti la notizia aveva scatenato le polemiche. Quest'anno ad esprimere le sue perplessità è stato Galeazzo Bignami, parlamentare di Fratelli d'Italia, che alla Verità ha confessato di essere preoccupato sull'incerta presenza dei docenti durante gli incontri: "Spero non sia vero, diversamente da quanto mi è stato detto, che i docenti saranno allontanati durante le ore di lezione tenute dal Cassero", ha detto. In caso contrario, "sarebbe davvero qualcosa di inspiegabile: è alla scuola e al corpo docente che le famiglie affidano la formazione dei loro ragazzi, docenti che per insegnare compiono un percorso formativo centrale ed imprescindibile nel rapporto con gli studenti".

Il parlamentare, inoltre, solleva un dubbio: "È interessante capire se il consenso informato che necessariamente deve essere acquisito dalle famiglie degli studenti minorenni sia dettagliato su questi incontri", si è chiesto Bignami.

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