Arriva una raffica di scioperi: il calendario da tener d'occhio

Questo mese di dicembre ha visto accumularsi una serie di iniziative di protesta come non si registrava da anni

Arriva una raffica di scioperi: il calendario da tener d'occhio

L’incremento dei contagi in diverse regioni italiane non sembra scoraggiare i lavoratori, i quali sono pronti a incrociare le braccia e a scendere in piazza per protestare contro il governo. Nell’ultimo anno e mezzo, complice la pandemia, gli scioperi erano finiti in soffitta e, nonostante il malumore fosse alle stelle, i sindacati avevano deciso di firmare una tregua, rimandando a tempi migliori l’organizzazione di manifestazioni e sit-in. L’attesa, però, rischiava di prolungarsi troppo e i problemi nel mondo del lavoro si acuiscono giorno per giorno, quindi i lavoratori hanno ritenuto indispensabile far sentire in maniera forte la loro voce.

Il calendario degli scioperi

Questo mese di dicembre ha visto accumularsi una serie di iniziative di protesta e di scioperi come non si registrava da anni. La manifestazione nazionale prevista per giovedì 16 è l’evento più importante programmato dalle organizzazioni sindacali Cgil e Uil, ma tanti altri appuntamenti, nazionali e locali, sono fissati in agenda fino al termine dell’anno. I rapporti tra Confindustria e i sindacati sono ai minimi termini e, quindi, di conseguenza, agitazioni ci sono in ogni settore lavorativo. Ieri, 10 dicembre, a scioperare sono stati gli insegnanti per le condizioni di lavoro cui sono costretti a sottostare nelle scuole italiane, così come i metalmeccanici della Fiom Cgil, che si sono fermati nelle fabbriche del Veneto.

Lunedì 13, invece, toccherà al settore trasporti protestare sempre nella regione veneta, a Venezia in particolare. Per quanto riguarda la mobilità, però, scioperi a livello locale sono stati indetti anche in altre zone d’Italia. Il giorno successivo, martedì 14, in Lombardia incroceranno le braccia i dipendenti di Trenord, mentre il sindacato autonomo Orsa ha proclamato uno sciopero per le ferrovie di Milano e di Messina, città in cui resteranno ai box anche gli autobus. In agitazione ci sono anche i lavoratori Rai non giornalisti. Altre forme di protesta sono state accorpate allo sciopero generale del 16 dicembre. Venerdì 17, poi, sarà la volta dei lavoratori dei porti e dei dipendenti degli aeroporti di Milano bloccare le attività. Infine, martedì 21 dicembre si fermeranno gli impiegati delle Poste in tutta Italia.

La polemica tra Confindustria e sindacati

Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, intanto, ha attaccato il leader della Cgil Maurizio Landini. “Lo sciopero è una strada sbagliata – ha dichiarato il capo degli industriali al quotidiano Il Giornoun problema per l’Italia, concepito sempre più come una manifestazione identitaria e non come strumento di ricorso estremo rispetto alla logica del confronto e delle soluzioni condivise”.

Accuse che Landini ha rispedito al mittente, preoccupato maggiormente dal silenzio del governo, che non sembra intenzionato ad aprire alla trattativa con i sindacati, neppure su un tema delicato come la riforma delle pensioni.

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