10 marzo 2019. Tutti ricorderanno questa data per il terribile incidente aereo che ha causato 157 vittime. Ma per qualcuno, quello è stato un giorno fortunato. Quel qualcuno è Antonis Mavropoulos, un uomo greco che avrebbe dovuto essere sull'aereo precipitato poco dopo il decollo da Addis Abeba, ma che per due minuti ha perso la coincidenza. Due minuti che gli hanno salvato la vita.
Antonis racconta la sua storia in un post su Facebook:"Quando sono arrivato, l’imbarco era chiuso, e ho visto gli ultimi passeggeri che stavano entrando nel tunnel. Ho urlato di farmi entrare ma non me l’hanno permesso". Il passeggero greco era in ritardo perché arrivava da un volo precedente e non aveva fatto in tempo a recuperare il bagaglio da imbarcare sul Boeing 737 Max dell'Ethiopian Airlines. Quando ha protestato per la perdita della coincidenza, il personale dell'aeroporto gli ha offerto di salire sul volo successivo per Nairobi, alle 11.20.
Alle 10.50, però, due agenti della sicurezza gli hanno detto che non avrebbe potuto prendere quell'aereo per motivi di sicurezza e Antonis è stato condotto al Dipartimento di polizia dell'aeroporto. Lì, di fronte alle proteste dell'uomo, gli è stato detto che l'unica cosa che avrebbe dovuto fare era ringraziare Dio, "perché ero l’unico passeggero che non era entrato in quell’aereo, di cui non si ha più traccia". Per questo, non potevano lasciarlo andare, finché non avessero capito chi fosse e perché non si fosse imbarcato.
Antonis ha iniziato a cercare notizie sull'aereo disperso: da un amico ha saputo che l'aereo che avrebbe dovuto prendere si era schiantato:"A quel punto
ho capito che dovevo contattare la mia famiglia e tutti i miei amici per informarli che non avevo preso quel volo. In quel momento sono crollato, perché ho capito solo in quell’istante quanto ero stato fortunato".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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