Autobomba nel Vibonese: ​ucciso ex candidato comunale

Attentato a Limbadi: la bomba uccide Matteo Vinci. Ferito il padre Francesco. La Dda: "Le cosche stanno alzando il livello"

Autobomba nel Vibonese: ​ucciso ex candidato comunale

"Le cosche stanno alzando il livello". A lanciare l'allarme è la Dda di Catanzaro pochi minuti dopo l'esplosione di un'autobomba a Cervolaro di Limbadi, nel Vibonese. In quella Ford Fiesta avvolta dalle fiamme ha perso la vita il 42enne Matteo Vinci, mentre il padre Francesco ne è uscito gravemente ferito ed è stato trasferito in ospedale in prognosi riservata. Che si sia trattato di un attentato di 'ndranghetista, lo hanno stabilito gli artificieri dei carabinieri dopo aver escluso l'ipotesi di un incidente poiché l'auto era alimentata a metano. L'ordigno era stato, infatti, piazzato nel vano portabagagli della macchina.

Ex rappresentante di medicinali, Matteo Vinci si era candidato alle ultime elezioni comunali del 2015 nella lista "Limbadi libera e democratica", ma non era riuscito ad essere eletto. Nel 2014 era stato invece arrestato insieme al padre Francesco e alla madre per una rissa insieme ai vicini di casa, stretti congiunti - anche loro arrestati - della "famiglia" Mancuso, da sempre ritenuta al vertice della 'ndrangheta vibonese e non solo. "Al momento - fanno sapere gli inquirenti - non azzardiamo alcun collegamento fra i due fatti". L'esplosione è avvenuta intorno alle 15.30 in via delle Fosse Ardeatine, una strada di campagna di Limbadi.

L'attenzione sull'attentato è comunque massima, viste anche le modalità del fatto di sangue.

Il prefetto di Vibo Valentia Guido Longo ha convocato in via d'urgenza il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza anche perché nelle ultime ore è stato danneggiato, a Soriano Calabro, il monumento costruito in memoria di Filippo Ceravolo, giovane vittima della mafia.

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