Un'esplosione nucleare nella base aerea di Aviano, nel Friuli, provocherebbe la morte di almeno 234mila persone. La ricostruzione-choc è emersa da una ricerca congiunta austro-statunitense, i cui risultati sono stati presentati a Vienna lunedì.
Con la simulazione elaborata dal Natural Resources Defenze Council di Washington e della Zentralstalt fur metereologie und geodynamic di Vienna si puntava a prevedere gli effetti di una catastrofe nucleare che dovesse verificarsi in una delle basi militari nel Vecchio Continente. La scelta è caduta sulla base di Aviano per la sua vicinanza con l'Austria ma anche per le insistenti voci che vedrebbero diversi ordigni nucleari all'interno della struttura (ma si tratta, va detto, di una circostanza non smentita né confermata dalle autorità Usa).
Se la popolazione fosse debitamente avvertita e protetta, si avrebbero 82mila vittime: 26mila morti per l'esplosione e 56mila feriti provocati dalle conseguenze delle radiazioni. Se invece gli abitanti non fossero protetti in alcun modo, il conto dei morti salirebbe ulteriormente: si prevederebbero 234.500 morti, per la maggior parte feriti dai micidiali effetti della nube tossica che si verrebbe a creare.
Nell'esplosione atomica di Hiroshima perirorono 90mila
persone, mentre per l'incidente nucleare di Chernobyl l'Onu calcola circa 4000mila morti. Aviano è un'infrastruttura militare italiana concesso in uso all'aeronautica militare statunitense, l'Usaf, sin dal 1955.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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