"È giusto che anche i bagnini siano puniti". Sono queste le parole usate da uno dei ragazzi della baby gang che ha picchiato alcuni bagnini a Jesolo. Il ragazzo, un 17enne, ha raccontato la sua versione dei fatti al Messaggero. Secondo lui, dice, a cominciare sarebbero stati i bagnini. E precisa: "Ci tengo a raccontare come veramente sono andati i fatti, non per "salvare la pelle" a me o ai miei amici".
Il minore di Treviso dice che "in otto nostri amici dormivano in spiaggia e i bagnini si sono avvicinati per farli spostare". Uno di loro, racconta sempre il ragazzo, aveva difficoltà a risvegliarsi e così i bagnini hanno cominciato a spintonarlo e poi a picchiarlo. "Erano quattro contro uno, lui era pieno di sangue, abbiamo dovuto chiamare la polizia".
La trentina di ragazzi dopo aver picchiato i bagnini di Jesolo si è vantata facendo alcuni video che sono stati postati sui social. "Sei in ospedale adesso bagnino di m…", dice un ragazzo. E proprio l'idea di mettere in rete il filmato ha fatto in modo che venissero riconosciuti.
Ad oggi la polizia locale e la polizia di Stato hanno identificato una quindicina di elementi, ma manca poco per chiudere il cerchio. Per quello che riguarda la polizia locale di Jesolo, sono stati individuati cinque minorenni e due maggiorenni, che pare siano tutti trevigiani.
Ora al vaglio degli inquirenti si stanno cercando anche altri filmati da persone esterne al gruppo per capire se ci siano i presupposti per ampliare la serie di reati di cui i giovani si sono macchiati. Per ora i capi di imputazione sarebbero rissa, lesioni aggravate e interruzione di pubblico servizio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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