"In bagno non ci vai". E l'operaio si fa la pipì addosso

È successo a un operaio metalmeccanico della catena di montaggio della Sevel di Atessa (Chieti), una controllata della Fiat. Ora l'uomo è stato risarcito di 5mila euro

"In bagno non ci vai". E l'operaio si fa la pipì addosso

Un'umiliazione a tutti gli effetti quella subita da un operaio della Sevel Spa di Atessa, in provincia di Chieti. Si tratta di una controllata della Fiat. L'uomo stava lavorando in catena di montaggio quando ha sentito il bisogno di fare pipì. Bisogno che gli è stato negato dal caporeparto. I fatti sono avvenuti più di due anni fa e ora l'operaio è stato risarcito di 5mila euro dal Tribunale di Lanciano.

Il Corriere riporta alcuni passaggi della sentenza in cui si ricostruisce la vicenda di quel 7 febbraio 2017. L'uomo aveva infatti azionato il dispositivo di chiamata- emergenza prima della sua postazione poi di quella vicina, sempre con esito negativo. Quando ha chiesto il permesso di andare alla toilette al caporeparto, poi, ha avuto l'ennesimo risposta negativa. Giunto alla stremo, l'uomo ha iniziato a correre verso il bagno e, non riuscendo più a trattenersi, si è fatto la pipì addosso.

Il suo avvocato ha raccontato al quotidiano di via Solferino: "L’operaio metalmeccanico da me assistito, lavoratore modello e padre di famiglia, attivo in azienda da 12 anni senza mai un richiamo, era impegnato nella catena di montaggio. Alla Sevel tutto è cronometrato, la catena di montaggio prevede tempi standard per i movimenti del lavoratore.

Nei casi di bisogno fisiologico è previsto che il cosiddetto “team leader” sostituisca il lavoratore, ma nessuno è intervenuto. Allora il dipendente ha suonato i dispositivi di chiamata d’emergenza, anche qui senza risultato. Alla fine non ha potuto evitare di farsi la pipì addosso".

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