Banca Aletti punta sull'arte e sul patrimonio immobiliare

Dentella: «Consulenza integrata su tutte le componenti della ricchezza familiare E meno rischi». Dipinti, sculture, mobili, tappeti e gioielli richiedono consigli mirati

Banca Aletti punta sull'arte e sul patrimonio immobiliare

Da tempo si dice che la nuova frontiera del private banking sia quella del cosiddetto wealth management, dove il focus è sulle esigenze complessive del cliente, riguardanti tanto la sua sfera personale e familiare quanto quella professionale, per la gestione del patrimonio nella sua accezione più ampia.

Una banca private deve essere, pertanto, in grado di adeguare la propria offerta alle innumerevoli e variegate necessità avvertite da un pubblico sempre più esigente e sofisticato. Così come le possibilità e le alternative di investimento finanziario risultano teoricamente infinite se si considerano le continue innovazioni di prodotto e le possibili combinazioni tra i medesimi, allo stesso modo sono molteplici i possibili beni non finanziari oggetto di investimento. La gamma di scelta è decisamente eterogenea e comprende, a esempio, oggetti d'arte, metalli preziosi, immobili, monete e francobolli.

In Banca Aletti, private bank del Gruppo Banco Popolare, si mette a disposizione dei clienti una consulenza integrata per la gestione, la protezione e la trasmissione di tutte le componenti della ricchezza familiare. «Intendiamo garantire un approccio professionale anche per quelle tipologie di beni non finanziari che possono essere utilizzati al fine di migliorare l'efficienza dell'asset allocation di portafoglio, e nel contempo raggiungere la piena soddisfazione anche di tipo emozionale del cliente, attraverso l'erogazione di un'adeguata consulenza in materia», sottolinea il vice direttore generale e responsabile Private banking, Franco Dentella.

Il vantaggio più immediato nel rivolgersi alla propria banca private , a esempio per la compravendita e la gestione del patrimonio immobiliare e artistico, consiste nell'assoluta imparzialità fornita da una controparte di fiducia che non ha nessun interesse di mercato, ha una visione unitaria e globale della ricchezza patrimoniale e finanziaria del suo cliente, e agisce pertanto nell'esclusivo interesse di quest'ultimo.

L'arte rappresenta, infatti, una componente importante della ricchezza complessiva di molte famiglie e come tale va correttamente gestita, valorizzata e protetta. Dipinti, sculture, gioielli, mobili, fotografie e tappeti sono ormai considerati una possibile area di investimento che necessita di un approccio professionale e di consigli mirati.

Un'opera d'arte esprime tanto una valenza estetica - che gratifica il collezionista che l'ha scelta e ne gode all'interno della sua abitazione - quanto un valore economico. La varietà dei beni artistici e l'unicità di ogni pezzo comporta una grande complessità nella corretta valutazione degli stessi e una considerevole attenzione alle problematiche legate alla loro autenticità. «Il nostro servizio di Art Advisory si propone di ridurre le complessità di gestione e costituzione di un patrimonio artistico, minimizzando i rischi di un acquisto incauto, ingannevole o sovrastimato», prosegue Dentella. Anche gli investimenti immobiliari hanno un peso determinante in ottica di wealth management, e la ricchezza immobiliare rappresenta una parte importante del patrimonio globale degli italiani. Per circa il 20% del totale, gli immobili non rappresentano soltanto un bene per abitazione o destinato a vacanze, ma costituiscono veri investimenti a reddito. Negli ultimi anni la crisi ha determinato un mutamento delle aspettative su questo mercato. Dopo anni di crescita e di ottimismo, in un contesto più rigoroso e difficile è necessario analizzare attentamente la redditività attesa, i settori di investimento e la localizzazione, privilegiando la diversificazione e la qualità del portafoglio immobiliare.

«Un cliente private ha forti esigenze che riguardano la gestione, la valorizzazione e la protezione dei propri immobili.

Tali necessità non possono essere gestite senza tener conto del

patrimonio complessivo - inclusa la componente finanziaria - degli obiettivi, dell'orizzonte temporale di riferimento e dell'insieme dei progetti riguardanti la famiglia e l'impresa», conclude il top manager di Banca Aletti.

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