La procura si Trento nella giornata di ieri ha rinviato a giudizio ben 58 richiedenti asilo per la maggior parte di origine nigeriana coinvolti in un giro di vaste propoporzioni di spaccio di droga.Secondo quanto riportato dalle nostre stesse pagine, l'operazione così denominata "Bombizona" eseguita dalla polizia di Trento aveva portato all'arresto a giugno scorso di 13 richiedenti asilo che avevano creato una vera e propria organizzazione criminale dedita allo spaccio di stupefacenti tra le province di Trento, Verona, Vicenza e Ferrara. Ma erano già stati fermati altri 16 nigeriani e la polizia aveva confermato che l'operazione sarebbe stata sicuramente di più ampia portata. Così è stato perchè i rinvii a giudizio adesso sono ben 58.
In questa operazione erano coinvolte anche donne con bambini, insospettabili spacciatrici, che arrivavano a vendere perlopiù marijuana ma anche eroina persino davanti alle scuole. Le comunicazioni avvenivano tramite la piattaforma di whatsapp sia tra i trafficanti che con i tossicodipendenti. Alcuni di questi scambiavano il loro metadone ottenuto per la disintossicazione con eroina, metadone che poi veniva nuovamente immesso sul mercato e venduto a “fidati” amici residenti in provincia di Trento. Questa "fidelizzazione dei clienti" li aveva portati ad assicurarsi quasi completamente il controllo dello smercio delle sostanze stupefacenti nelle zone più importanti di Trento, a danno degli spacciatori magrebini, costretti a zone più periferiche.
E'
stata un'operazione delicata e di enorme portata considerando che in tutto il Trentino i richidenti asilo nell'anno 2017 erano circa mille e adesso nella provincia di Trento più di cinquanta sono in arresto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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