Prima ha vinto il premio di "Commedia dell'anno" ai Nastri d'argento, poi è diventata la pellicola-spot per tutti i sostenitori dello ius soli. Ecco Bangla, il film diretto e interpretato dall'oggi 23enne Phaim Bhuiyan, musulmano di origini bengalesi nato in Italia, che vive con la famiglia musulmana a Roma, nel quartiere di Torpignattara. Un film, il suo, in larga parte autobiografico, che racconta la storia di un ragazzo simbolo della società multietnica di oggigiorno, che lavora in un museo e si innamora di una ragazza italiana.
L'attore e regista è stato incensato da buona parte della stampa: Famiglia Cristiana e Avvenire, per esempio, lo hanno esaltato. E qualcuno lo ha addirittura soprannominato il "Nanni Moretti di Torpignattara". Anzi, di "Torpigna". Tutti in brodo di giuggiole per l'opera cinematografica del giovane italiano di seconda generazione, per ribadire la necessità dello ius soli o, almeno, dello ius culturae.
Peccato però che questo film sia per i buonisti un grossolano autogol, visto che la storia di Phaim racconta come lui si sia integrato perfettamente con la legge vigente. Come sottolineato da LaVerità, Phaim è diventato italiano al raggiungimento della maggiore età.
E lui stesso, in occasione di varie chiacchierate rilasciate alla stampa, ha raccontato di non aver vissuto "ghettizzazioni". A Cinecittà News, nel corso di un'intervista ha dichiarato: "Ho avuto la fortuna di essere considerato sempre come italiano". "Nella scuola è più semplice perché non ci sono quelle distinzioni che si fanno da adulti", ha invece raccontato ad Avvenire.
Infine, sempre al giornale di proprietà della Conferenza Episcopale Italiana, ha svelato un particolare: "Ho parlato con
l'imam per vedere se certe scene potessero dare fastidio".Ieri sera, nel prime time di Rai Due, la messa in onda, che però non è stata un successone di pubblico e di ascolti: 1.136.000 spettatori, pari al 4.7% di share.
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