Bari, morto a 20 anni in un incidente stradale: i genitori chiedono al Comune il risarcimento dei danni

Lettera del padre e della madre di Daniele Bonate al sindaco De Caro, intanto riprende il processo contro l'Anas, il giovane si schiantò contro un pilone della tangenziale

Bari, morto a 20 anni in un incidente stradale: i genitori chiedono al Comune il risarcimento dei danni

È morto a Bari quattro anni fa Daniele Bonate di Modugno ( un Comune della provincia barese), a soli 20 anni. Gli fu fatale lo schianto contro un pilone sulla tangenziale del capoluogo pugliese.
Oggi i genitori di Daniele scrivono una lettera al sindaco Antonio Decaro affinché il Comune li risarcisca del danno: la perdita del giovanissimo figlio in un incidente. La madre e il padre di Daniele, nella missiva, chiedono al primo cittadino di mettere in sicurezza quel tratto di strada ritenuto pericoloso e rivelatosi mortale.
Il processo penale per l'incidente occorso a Daniele Bonate si è concluso più di un anno fa con l'archiviazione del caso. Per la famiglia la vicenda, però, non è chiusa. I genitori di Daniele hanno trascinato in giudizio l’Anas (la società che presiede alla rete stradale nazionale). I coniugi Bonate ritengono l'azienda responsabile delle condizioni di sicurezza in quel tratto vicino la zona di Poggiofranco a Bari (dove è morto Daniele). I genitori del ragazzo morto quattro anni fa sottolineano come il pilone contro il quale si è schiantato Daniele pare fosse privo di qualsiasi forma di protezione (il guardrail, ad esempio, che dovrebbe essere obbligatorio sistemare in quel punto).

A sua volta, pare che l'Anas abbia coinvolto il Comune barese in quanto il pilone ai tempi dell'incidente sembra fosse un progetto dell'Amministrazione civica e non della società.
Si aspetta la prossima udienza il 18 ottobre per sapere l'evoluzione della vicenda processuale. Una cosa è certa, se ci fosse stato un guardrail intorno al pilone incriminato, oggi Daniele sarebbe vivo.

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